2013

ESCLUSIVA – Munari: «Non me ne sarei mai andato da Genova. Derby? Genoa, attento alla Samp»

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Dirsi addio non è mai stato facile. Non lo è stato nemmeno per Gianni Munari quando ha saputo di dover lasciare la Sampdoria, lui che in blucerchiato avrebbe voluto chiudere la carriera. Fu un amore a prima vista quello tra il centrocampista di Sassuolo e Genova, tanto da mettere la firma su un contratto quadriennale. Il calcio, si sa, regala emozioni, gioie e dolori. Anche se le strade di Munari e della Sampdoria si sono divise, lui non nasconde l’affetto per i colori blucerchiati. Alla vigilia del Derby della Lanterna, i microfoni di SampNews24.com hanno raggiunto in esclusiva Gianni Munari che giocato in anticipo per noi Sampdoria-Genoa.

Quando hai lasciato la Sampdoria avevi ancora altri anni di contratto. C’è rammarico da parte tua, volevi ancora dare tanto?
«Adesso posso dare tanto solo a livello di tifoso, ho un contratto importante a Parma. E’ stato difficile lasciare Genova, non me ne sarei mai andato. La società ha voluto puntare sui giovani, mi ha messo da parte e io ho preso la mia decisione. Ho avuto la richiesta dal Parma e ho colto la palla al balzo».

In alcune interviste il tuo agente (Giampiero Pocetta ndr.) ci ha confessato che tu avresti voluto chiudere la carriera alla Sampdoria…
«(ride ndr.) Se l’ha detto lui è vero. Per me è come un fratello, la sua parola è la mia».

L’anno scorso hai giocato il Derby della Lanterna, quali sono i tuoi ricordi e sensazioni?
«Il derby è una cosa speciale, ma viene affrontato come una normale partita. E’ quello che passa durante la settimana come la tensione e altre cose, ma se le vivi in modo giusto sono positivissime».

Come si vive a Genova la settimana pre-derby?
«Si vive con tanta tensione e responsabilità, sia i tifosi della Sampdoria che del Genoa ci tengono tantissimo».

Riavvolgiamo il nastro ai derby della scorsa stagione. Ingresso in campo, la prima cosa che hai fatto è stata guardare la Sud?
«Sembra quasi scontato, ma già lo Stadio Ferraris quando non è derby ti regala emozioni. Ma il momento più bello è il riscaldamento, è emozionante. Vedi la curva piena e i tifosi che ti caricano, ti incitano. Quando entri in campo dai un’occhiata e poi pensi subito alla partita».

Rispetto all’anno scorso la Sampdoria ha un organico diverso…
«Si, sono cambiati tanti calciatori. La società ha fatto una scelta di ringiovanire la rosa, però penso che la Sampdoria in questo momento arrivi meglio a livello mentale rispetto al Genoa. I rossoblù arrivano da due sconfitte è c’è più tensione. La Samp contro la Juve ha fatto una buona partita, non ha demeritato, e contro il Bologna poteva starci una vittoria. Il Genoa si è rinforzato, ma il derby si affronta in un altro modo: conterà il carattere».

Da centrocampista più esperto hai fatto un po’ da maestro a Krsticic e Obiang, giocatori che devono essere considerati il futuro della Samp?
«Krsticic sicuramente, resterà ancora a lungo. Obiang ha già grosse richieste e non sarà facile trattenerlo, è destinato a palcoscenici più prestigiosi. La Sampdoria in questo momento guarda più ai bilanci che ad una situazione di miglioramento della rosa, pensa a far cassa: vedi i casi di Icardi e Poli».

Ci saranno nervi tesi tra Kristicic e Matuzalem dopo ciò che è successo nell’ultimo derb?
«Conoscendo Nenad non gli è andata giù, però penso che sarà una partita con tensioni alte e ci saranno contrasti forti. Sono passati diversi mesi e certe cose le metti da parte, anche se Matuzalem è entrato duro. Sarà un derby focoso, così come lo è sempre stato».

Sampdoria-Genoa, che partita ti aspetti?
«La partita la farà più il Genoa che la Sampdoria, ma conoscendo i miei ex compagni e vedendoli in campo contro la Juventus posso dire che è una squadra molto veloce, ben organizzata che conosce i suoi punti di forza. I blucerchiati attaccheranno forte in velocità con i vari Eder, Gabbiadini e De Silvestri».

Chi risulterà decisivo?
«Spero con tutto il cuore Eder e Pozzi, anche se Nicola non so se partirà titolare. Loro due se lo meritano tanto».

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