2013
ESCLUSIVA – Evani: «Rossi fu il dopo-Mihajlovic alla Fiorentina: è una ruota che gira»
La panchina della Sampdoria è ancora senza un allenatore, ma sono tanti i nomi che stanno circolando in questi giorni. Tra questi c’è quello di Sinisa Mihajlovic, attuale CT della Nazionale serba. Per saperne di più su Mihajlovic, la redazione di SampNews24.com ha contattato in esclusiva Alberigo Evani, suo ex compagno di squadra alla Sampdoria dal ’94 al ’97.
Mister, lei e Mihajlovic siete stati compagni di squadra per tre anni. Il Sinisa giocatore com’era?
«Veniva dalla Roma ed era un Nazionale. Terzino sinistro, fu preso per giocare sulla fascia. Aveva un piede importante, bravissimo sulle punizione. A Cagliari, nel ’95, è stato impiegato come difensore centrale perché mancavano i centrali. Da lì è esploso in quel ruolo».
Appese le scarpette al chiodo, diventa allenatore.
«Non l’ho mai visto lavorare, ma credo che con tutte le esperienze che ha avuto sarà bravo sul campo. Lui ha la personalità per guidare un gruppo, per essere credibile bisogna farsi seguire dalla squadra. Sinisa ha queste qualità».
Attualmente si parla di Mihajlovic come prossimo allenatore della Sampdoria. E’ lui l’uomo giusto?
«Non sono io che lo devo dire, dispiace sempre quando un allenatore viene mandato via: probabile che abbia svolto un buon lavoro, ma che non abbia ottenuto i risultati sperati. Tra l’altro, Delio Rossi prese il posto di Mihajlovic quando venne esonerato dalla Fiorentina: è una ruota che gira. Se dovesse essere lui il nuovo allenatore della Sampdoria ha del lavoro da fare: deve ridare entusiasmo ad un ambiente in difficoltà, sia a livello di ambiente che di squadra, dovrà risalire la classifica».
Lei ha allenato principalmente i giovani, essendo il tecnico dell’Under20. Come si allena un gruppo giovane?
«Con i giovani bisogna avere pazienza, è un lavoro più lungo. Quando le cose vanno male e vogliono i risultati immediati, quasi tutti si affidano a gente più esperta. Se un allenatore riesce a dargli un gioco i giovani ti seguono meglio».
Esonero Delio Rossi, giusto dare Firenze come ultima spiaggia? Una partita già difficile in partenza…
«Non so i programmi della società quali fossero, ma è un momento difficile. Più che la sconfitta con la Fiorentina, quello che ha fatto traballare la panchina è stata la sconfitta interna contro il Sassuolo. I risultati a volte sono rocamboleschi, non ho visto la partita, ma può darsi che non la meritasse la sconfitta. Sono momenti sfortunati che si alternano a quelli fortunati. Ripeto, quando viene esonerato un allenatore dispiace, mi metto nei suoi panni e sono convinto che quando uno lavora cerca di farlo al meglio delle sue possibilità. Sono sicuro che anche Delio Rossi ha fatto così».