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2014

ESCLUSIVA – Corrado Tedeschi: «Se n’è andato un uomo dall’intelligenza superiore»

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Personaggio del mondo dello spettacolo molto legato alla figura di Vujadin Boskov è Corrado Tedeschi, molto amato dall’ambiente blucerchiato proprio per la sua fede, mai nascosta, per i colori più belli. L’attore teatrale ha voluto ricordare così ai nostri microfoni il mister di Begec: «Era una persona dotata di un senso dell’umorismo veramente raffinatissimo; un uomo molto intelligente con una famiglia meravigliosa. Quello che mi sento di dire è che uno così poteva essere soltanto sampdoriano. Sono tempi che non torneranno mai più o almeno per un bel po’, lo scudetto e la finale di Coppa Campioni, però la sua figura resterà legata in maniera unica alla Sampdoria».

Se dovesse spiegare ai suoi figli e a chi non ha avuto modo di conoscerlo, chi era Vujadin Boskov, l’attore nativo di Livorno parlerebbe prima di tutto della straordinaria intelligenza del serbo: «Direi che è stata una persona capace di avere il genio di condurre un gruppo di persone, magari convinte di fare quello che volevano loro, ma in realtà aveva lui in mano la situazione. Era intelligentissimo: riusciva a condurre le situazioni anche in maniera sommessa, magari dando l’impressione che fossero gli altri a comandare e invece era sempre lui ad avere il polso della situazione, secondo me, e a riuscire a far rendere al massimo dei grandissimi campioni. Non è mai facile, ci vuole una persona dall’intelligenza superiore per fare certe cose. Boskov era una persona d’altri tempi,  che apparteneva a un calcio diverso, un calcio più umano, di quando le cose erano più belle. Spero che torni quel calcio, più umano. Ci manca molto e ci mancherà molto l’umorismo di Boskov, leggendario; giornalisti sportivi e allenatori che si sentono spiritosi, dovrebbero andarsi a rileggere le cose che diceva lui. Uomo dall’intelligenza superiore».

In chiusura, un ultimo ricordo. «Per un anno o due abbiamo fatto insieme una trasmissione su Primocanale. È stato meraviglioso frequentarlo così da vicino, c’era solo da imparare da uno come lui. L’arte di saper stare al mondo. Lo ricorderò sempre».

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