ESCLUSIVA – Ciccone: «Dalla Cremonese alla Samp, salto inaspettato. Gol nel derby? Una liberazione» - Samp News 24
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2014

ESCLUSIVA – Ciccone: «Dalla Cremonese alla Samp, salto inaspettato. Gol nel derby? Una liberazione»

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Da Cremona a Genova, dalla Cremonese alla Sampdoria. È la storia di Nicola Ciccone, giovane attaccante classe ’96 della Primavera blucerchiata. Ottimo prospetto del settore giovanile doriano, la punta lombarda si sta rivelando un giocatore dall’indiscusso talento, alla pari di diversi suoi compagni di squadra. Per parlare del suo campionato, la redazione di SampNews24.com ha intervistato in esclusiva Nicola Ciccone.

Dagli Allievi Nazionali alla Primavera della Sampdoria in una sola estate, come hai vissuto questo salto?
«Inaspettato. Non era facile stare via dalla famiglia e dagli amici, era molto difficile. Ci ho provato e sin da subito sono stato accolto bene, è un gran gruppo e sono felice di aver fatto questa scelta».

Che cosa hai provato nel momento in cui ti hanno comunicato che saresti passato alla Sampdoria?
«Giocare in un vivaio dove la prima squadra è in Serie A dà visibilità, devi far bene per farti vedere».

A Cremona giocavi esterno d’attacco in un 4-3-3 mentre alla Samp giochi come seconda punta in un 3-5-2. Qual è il tuo vero ruolo e in quale posizione del campo ti trovi più a tuo agio?
«Basta che il Mister mi faccia giocare, ma dipende dal modulo. Nel 4-3-3 mi piace giocare dietro le punte, ma anche esterno mi trovo meglio, soprattutto nell’uno contro uno».

Invece parlando di giocatori della prima squadra della Sampdoria, ti senti di assomigliare di più a Gabbiadini o a Eder come caratteristiche tecniche?
«Mi sento più come Gabbiadini, sia per il piede sia per il tiro».

Già a livello Primavera il derby a Genova è sentitissimo, che cosa si prova a segnare due gol in tre stracittadine giocate?
«All’inizio, appena arrivato, non lo senti. Però quando segni è una liberazione».

Che rapporto hai con Edoardo Oneto, tuo compagno di reparto, fuori dal campo?
«C’è un’ottima intesa tra me e lui, siamo stati insieme anche in Nazionale. L’Under 18? Mi sono trovato benissimo, grande esperienza».

Sabato match importante contro la Juventus, come vi state preparando? Credete nel sogno Play-Off?
«Ci crediamo dall’inizio dell’anno, sappiamo di essere un grande gruppo con obiettivi importanti. Sabato arriveranno sicuro i tre punti, siamo consapevoli di poter arrivare a Rimini a giocarci le Final 8».

Da ex attaccante, che consigli vi dà Enrico Chiesa?
«Ci dice sempre di proteggere palla, fare due tocchi, attaccare lo spazio, tirare subito. Lui sa come è il calcio e ci dà tanti consigli per fare bene».

Per la trasferta di Catania, Mihajlovic ha convocato cinque tuoi compagni di squadra: di qui alla fine del campionato ti aspetti di essere tenuto in considerazione dal tecnico serbo?
«Sono molto contento per loro, sono ragazzi che si sono impegnati tutto l’anno. Mi piacerebbe andare in prima squadra, ma adesso penso a fare bene con la Primavera. Se arriverà la convocazione di Mihajlovic ben venga».

Sei da quasi un anno a Genova, come ti trovi?
«È un po’ caotica, ma è una bellissima città. All’inizio era difficile stare lontano dalla famiglia e lasciare tutto, ma il treno passa una volta sola e bisogna prenderlo al volo».

I tuoi hobby? La tua squadra del cuore?
«Mi piace andare a pesca con altri compagni miei oppure nel tempo libero gioco con la PlayStation. Tifo la Cremonese sin da bambino, mio zio mi portava a vederla. Sono appassionato ed ho il cuore grigiorosso».

L’ultimo arrivato dalla Cremonese fu Gianluca Vialli. Senti delle responsabilità?
«Nessuna responsabilità, ma spero di seguire le sue orme e fare la sua carriera».

Quale sarà il tuo futuro?
«Non so niente. Mi trovo benissimo qua con compagni, società e città, spero in una riconferma».

Qual è, secondo te, il punto di forza del settore giovanile blucerchiato?
«Gente competente che lavora e aiuta i giovani, conta quello. Un po’ conta la forza del ragazzo, ma anche le persone che sono dietro fanno la loro parte».

Quanto conta l’aspetto mentale per un giovane?
«Un ragazzo a questa età deve essere libero di fare quello che è capace di fare, ma è relativo».

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