2013
Eramo: «Rossi è tanto paziente; il tifo blucerchiato ti dà adrenalina»
La Sampdoria punta tanto su Mirko Eramo, riportato a Genova grazie alla risoluzione delle compartecipazioni come Vasco Regini. Non sarà facile sostituire Poli, l’ex Crotone ne è consapevole e lo rivela ai taccuini de Il SecoloXIX: «La responsabilità è sicuramente grande perchè Andrea era una pedina chiave della squadra. Sia io che Roberto stiamo dando il massimo per convincere l’allenatore che possiamo coprire quel ruolo. L’interno di centrocampo del 3-5-2 ha maggliori compiti difensivi. Ad esempio deve coprire le spalle dell’esterno che in fase d’attacco spesso e volentieri diventa la terza punta. Non può mollare tutto e lanciarsi in area di rigore perchè si lascerebbe un buco alle spalle. In un ogni caso in certe situazioni anche l’interno ha la possibilità di attaccare. Sto seguendo con grandi attenzioni le lezioni di tattica, sono molto importanti».
Il ritiro estivo a Bardonecchia è stato duro sia per Eramo che per il resto della truppa blucerchiata: «Il periodo è stato duro, come è giusto che sia. Però abbiamo lavorato bene. Penso che nessuno di noi si sia risparmiato. Il mister lavora tantissimo sul campo. Mi ha colpito la sua pazienza, ne ha tantissima con i giovani: sta lì per delle mezze ore a ripeterci le giocate che si aspetta da noi. Per quanto mi riguarda mi è dispiaciuto essermi fermato due giorni per attacco influenzale ma l’importante era non restare troppo indietro rispetto ai compagni e direi che ho recuperato».
Tra le due sponde (Bardonecchia e Buk), scorre il fiume chiamato Olympique de Marseille. Sabato, per Eramo, sarà l’esordio ai piedi della Gradinata Sud: «Ci sto pensando. E’una partita speciale per ogni sampdoriano. In palio c’è il primo Trofeo dedicato al presidente Riccardo Garrone. Io al Ferrais avevo già giocato con la Primavera nel 2008, in occasione della finale di andata di Coppa Italia contro l’Atalanta, finita 0-0. Però a livello emozionale non c’è paragone: sabato sera si respirerà un’aria davvero particolare. Già quando andavo a vedere le partite della prima squadra dalla tribuna provavo sempre dei brividi. La tifoseria blucerchiata ha la capacità di darti una botta di adrenalina pazzesca».