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2013

Eramo: «Marchisio il mio modello. La Samp…»

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Come Regini, è il cavallo di ritorno: Mirko Eramo, dopo le stagioni soddisfacenti in quel di Crotone, è tornato a Genova, dove la Samp lo aveva tirato su nelle giovanili. Tutto nacque quando segnò un gran gol con il Bari al “San Paolo” di Napoli: sei anni dopo, c’è la possibilità di sfondare definitivamente anche nella serie maggiore. Proprio a Crotone, segnò contro la Samp con una bella incornata, costringendo la Samp allo stop: «Ma io allora giocavo nel Crotone e quel successo servì a darci la certezza della salvezza – racconta il centrocampista al “Corriere Mercantile” – per questo, al mio gol, ci fu una grande festa. E comunque, allo “Scida”, è sempre stata dura per tutti». Diciamo che un gol a favore della Samp potrebbe togliere questo fardello a Eramo: «Non vedo l’ora di togliermelo. L’anno scorso ho segnato otto gol in stagione». L’esperienza in B ha insegnato molto al giovane centrocampista: «E’ un campionato lungo e difficile, 42 partite ti sembrano una distanza interminabile – confessa Eramo, ex Bari – tuttavia, ti dà molto in termini di agonismo, concentrazione e temperamento. Crotone, poi, credo sia il posto ideale per chi voglia misurarsi con il professionismo: grande partecipazione, società seria e competente».

Eramo rimane uno dei pochi “reduci” della tripletta della Samp Primavera del 2008: «Qui ho ritrovato solo Fiorillo. L’anno scorso c’erano ancora Poli e Rossini – dice il mediano – fu un’emozione indimenticabile, mi piacerebbe ripetere l’esperienza a livello di prima squadra, vincere qualcosa con il Doria. Dei “grandi”, conoscevo solo Palombo e Gastaldello». Alla Samp, Eramo ci è arrivato dopo un anno a buon livello in Puglia: «Giocavo negli Allievi del Bari e mi prese Paratici – racconta il ragazzo – dopo aver preso parte a quella grande stagione con mister Pea, ho cominciato a fare esperienza in prestito e comproprietà». Di fronte alla possibilità di tornare, Eramo è stato più deciso degli altri: «Io parlo per me: quando la Samp ha deciso di richiamarmi, ho considerato questa l’eventualità migliore possibile. Non potrei essere più motivato». Qualcuno gli ricorda come possa essere l’erede di Poli, ma Eramo ha un modello: «Amo guardare le partite degli altri, è un modo per crescere – confessa il centrocampista – se c’è un giocatore a cui mi piacerebbe assomigliare, è senza dubbio Marchisio, un centrocampista offensivo moderno. Posso fare anche il trequartista, anche se mi trovo meglio a giocare mezzala».

Il primo impatto con il mister Rossi è stato positivo: «Credo sia un grande professionista e credo di avere le giuste caratteristiche per fare qualcosa di significativo in questo gruppo – dice Eramo, 24 anni compiuti – voglio ritagliarmi uno spazio tutto mio e ce la metterò tutta». La Samp può essere vista come un punto d’arrivo o come una tappa, ma Eramo è chiaro: «Io sono sempre stato legato alla Samp, anche negli anni in cui ho giocato altrove – racconta il centrocampista – ho lavorato per arrivare in una squadra di A, con tanta fatica. Vedo la Samp come un traguardo, ma sentirsi appagato sarebbe il peggior modo per iniziare quest’avventura». La prossima stagione, quindi, è piena di aspettative per Eramo: «Sul piano personale, spero di dimostrarmi all’altezza della Serie A – confessa il nuovo elemento del centrocampo blucerchiato – sul piano della squadra, spero che potremo arrivare alla salvezza al più presto, per poi toglierci qualche altra soddisfazione».

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