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Enrico Mantovani: «Il Ravano è l’eredità più importante di papà Paolo, più delle vittorie sportive»

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Anche Enrico Mantovani è intervenuto sulla questione prendendo chiaramente le parti della sorella Ludovica, ma non in difesa, perchè sono i fatti e l’amore per la manifestazione creata da Papà Paolo a parlare. La storia del Ravano affonda le radici nel passato, trentadue anni di tradizione portata avanti con cura e attenzione. I tempi della manifestazione, tanto criticati da Ferrero, non sono da mettere in discussione, visto che al centro del progetto ci sono i bambini, che si meritano tutto il tempo del mondo.

 

«Mai termini “critica” o “polemica” sono stati accostati al Ravano. Questa è una bella storia che dura da 32 anni, è una creatura di papà Paolo, portata avanti da Duccio e da Edoardo Garrone. Con amore e con affetto, l’unico modo per farla proseguire. Ha necessità d’amore, ma non solo da parte della nostra famiglia, ma da parte di chi ama la Sampdoria» e continua Mantovani sul SecoloXIX «Questa nuova proprietà non sapeva niente del Ravano, e può anche essere comprensibile. Gli ho spiegato tutto. Perciò dico che l’ultima persona che può parlare del Torneo Ravano è il signor Massimo Ferrero».

«L’organizzazione è stata fantastica, ma per giudicare un lavoro bisogna conoscerlo. Come fa una persona arrivare l’ultimo giorno e in mezz’ora argomentare che sarebbe “male organizzato”? Perché non viene data a lui l’importanza che ritiene di meritare? L’ennesima dimostrazione di come non conosca il Ravano. Il Ravano è il mondo dei bambini e delle bambine. Gli adulti al Ravano vengono dopo, hanno sempre aspettato. Compreso mio papà. Un proverbio inglese dice “abbaiare all’albero sbagliato”. Lui ha sbagliato albero. Il Ravano è l’eredità più importante che ha lasciato papà, più delle vittorie sportive».

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