Sampdoria Women

Oliviero: «Sto spesso con le piccole calciatrici della Samp. Alle bimbe dico…»

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Elisabetta Oliviero, difensore della Sampdoria Women di mister Salvatore Mango, ha rilasciato delle dichiarazioni in una lunga intervista

L’edizione odierna del quotidiano Il Secolo XIX ha riportato la lunga intervista realizzata con Elisabetta Oliviero, prima giocatrice blucerchiata ad esordire in Nazionale. Il difensore della Sampdoria Women di mister Salvatore Mango ha rilasciato delle dichiarazioni tra passato, presente e futuro. Le sue parole:

CONVOCAZIONE IN NAZIONALE – «Quando l’ho saputo ho pianto e se ci penso piango ancora ora, sono emotiva, è stato inaspettato. Ho vissuto un esplosione di ricordi indescrivibile, tra la mia famiglia e tutti i sacrifici fatti. Si cresce, si lavora duro ma quando i sogni si realizzano non siamo pronti».

L’ESORDIO – «La prima a capire che forse avrei giocato è stata De Rita, me l’ha detto e ho iniziato a tremare, per me già essere a Coverciano era il top. Era una sera speciale, l’addio alla Nazionale dell’immensa Sara Gama, le 100 presenze di Bonansea e Linari, il ct ha detto: “Le emozioni saranno il motore del match”. Poi mi ha dato la maglia. Mi sono trasformata e ho pensato: “Uao, facciamo in modo che sia indimenticabile”».

EMOZIONE – «Durante l’inno. E al rientro negli spogliatoi dopo il riscaldamento. Era una magia. Ho giocato con calciatrici pazzesche e mi sono divertita, sugli spalti cerano i miei fratelli. E’ stato un onore portare Genova e la Sampdoria in azzurro. Quando sono tornata ad allenarmi alla Sciorba ho percepito la felicità, la gratitudine delle compagne. Davanti alla tv hanno giocato tutte con me. E le altre convocate avranno sicuramente altre chance».

SOGNARE – «Ha ragione. Senza sogni nessuno potrebbe raggiungere i propri obiettivi. Io sogno sempre ma mi sacrifico per realizzare quello che immagino».

8 MARZO – «Sono una di quelle che da piccola ha avuto problemi a scuola, ero la femmina che non poteva giocare. Ho dovuto convincere pure i miei genitori, ma ora sono i miei primi tifosi. E’ sbagliato pensarci solo l’8 marzo, ma sono felice che ci sia e spero che tutti dedichino un gesto alla mamma, alla sorella, alla donna che amano. Ma questa attenzione deve esserci ogni giorno. Dovremo arrivare ad avere pari diritti nel lavoro, alla piena tutela della maternità e non dovranno esserci più ragazze bullizzate perché vogliono fare uno sport considerato poco femminile».

PROGRESSI – «Nel calcio si, soprattutto da quando i grandi club hanno creato le squadre femminili. Ora per un genitore è un orgoglio vedere la propria figlia con la maglia della sua squadra del cuore. Sto spesso con le piccole calciatrici della Samp. Alle bimbe dico di sognare in grande perché una bimba che sogna è invincibile. E di lavorare duro ma divertendosi. Spero di essere un piccolo esempio: anche chi parte in basso nella vita può farcela».

NELLA STORIA DELLA SAMPDORIA – «La storia la stiamo facendo con tutta la squadra e vogliamo scrivere un gran finale. Cerco sempre di essere positiva, più dei moduli conta il far capire alle compagne che ti sacrifichi per loro e questo l’ho imparato da mia madre, siamo una famiglia numerosa».

PROSSIMI SOGNI – «Tornare un giorno in Nazionale sarebbe il massimo ma l’azzurro mi ha dato lo stimolo per fare ancor di più con la Samp. Si riparte con la poule salvezza tra una settimana a Pomigliano, dove abbiamo vinto la prima gara della stagione con un mio gol. Non conta chi segna, vogliamo ripeterci. Ci aspettano 8 finali per salvarci il prima possibile».

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