Edoardo Garrone: «Voglio vincere il derby, due su due»

Per Edoardo Garrone è il primo derby da presidente della Sampdoria e sicuramente vorrebbe partire col piede giusto, fare tre punti per arrivare alla salvezza e mettere ancora più in difficoltà i rivali del Genoa.

Il patron blucerchiato si è raccontato a Il Secolo XIX, per parlare in primis della brutta sconfitta casalinga contro il Palermo e poi dell’imminente derby numero 106, che prenderà il via domenica 14 aprile alle ore 15.00.
«Mio figlio è tifosissimo della Samp e prima della partita contro il Palermo mi ha espressamente manifestato quel pensiero che probabilmente anima diversi tifosi blucerchiati». Ovvero quello di: «Perdere, perché così si sarebbe permesso al Palermo di raggiungere verosimilmente il terzultimo posto e inguaiare il Genoa. E io, quando ho sentito una cosa così, ho reagito d’istinto – un secco e deciso – sei scemo. Purtroppo mi è scappato e a mio figlio, che ha 16 anni, ho detto così».

Dopo l’umana reazione, il presidente ha voluto spiegare al figlio che lo spirito dello sport è un altro, la squadra va in campo sempre con l’obiettivo di vincere, di fare il possibile: «Non vorrò mai sentire discorsi di questo genere. Lo sanno tutti quanto io sia tifoso della Samp. Ma amo la mia squadra e il calcio e lo sport ed è per questo che devo rispettare i valori che lo ispirano. Primo: lo sport ha le sue regole, non rispettarle è immorale. Si vuole fare un discorso meno nobile? Se non rispetti le regole prima o poi la paghi, c’è una giustizia. Ecco, mio figlio questo lo ha capito subito, ma non mi sono fermato qui – per spiegarla in modo pratico – non siamo ancora salvi e io soffro per questa situazione e so che tutti i tifosi soffrono come me. E non dimentico come è andata due anni fa, dieci punti in tutto il girone di ritorno, eh, ce lo ricordiamo? No, non riesco a dimenticare quello che accadde, non devo farlo. La settimana scorsa ho detto: voglio sei punti nelle prossime due partite, Palermo e derby. Sulla sconfitta e sugli incitamenti a fine gara di alcuni tifosi ho già spiegato quello che penso. Ripeto, ho il sospetto che l’applauso finale della Gradinata sia stato d’incoraggiamento per la prossima partita e non per la sconfitta con il Palermo che è stata semplicemente indecorosa. Confermo».

Infine Garrone viene a quella che sarà la partita più importante per la Sampdoria e per i suoi tifosi, quella che si dice valga più di una stagione intera, la stracittadina, il derby della Lanterna: «Io sto con i miei tifosi, capisco gli sfottò, voglio vincere il derby, due su due, tutti quelli che devo giocare. Capisco anche la voglia dei nostri tifosi di “vendicare” il derby che ci mandò in B, ma facciamolo vincendo anche questo, facciamo il nostro dovere e non con prove indecorose. E teniamo bassi i toni, viviamo questo derby con lo spirito giusto. Non sono mai andato a un derby che non fosse in casa della Samp. Bene, stavolta ci sarò, per rispetto, perché il presidente deve esserci, anche se soffrirò come una bestia. E soffrirò con mio figlio».