2013
Edoardo Garrone a SampTv: «Lavorerò seguendo gli insegnamenti di papà»
Ieri è stato il grande giorno di Edoardo Garrone, nominato dal Cda presidente dell’UC Sampdoria. Questa mattina vi proponiamo l’intervista che ha rilasciato ieri sera a SampTv:
Come ci si sente ad essere presidente della Sampdoria?
Mi sento da una parte emozionato soprattutto perché divento presidente dopo mio padre che è mancato da poco tempo e dall’altra mi sento responsabilizzato, perché un conto è essere vicepresidente e avere un riferimento come mio padre il quale mi ha aiutato a comprendere molte cose. Ora quindi mi sento emozionato e anche molto responsabilizzato in quanto tutto il potere, ora, è nelle mie mani.
Come ha vissuto il ritorno in Serie A?
Le più grandi soddisfazioni si ottengono quando ci sono difficili sfide. Così come l’anno scorso che con fatica siamo riusciti a tornare in seria a. Il calcio da molte sofferenze e amarezze, ma quando si ottengono dei risultati sofferti la soddisfazione cancella i dispiaceri. Mettere la faccia davanti alle telecamere per una retrocessione inaspettata assurda da Champions a B io non potevo far altro che dire che avevamo sbagliato; ci siamo assunti le responsabilità ma comunque noi c’eravamo. È costata molto la retrocessione, anche dal punto di vista economico, ma alla fine siamo riusciti a ritornare in Serie A. Ho dovuto affrontare molti problemi subito dopo la retrocessione e in particolare lo scoramento con i tifosi e la mancanza di fiducia, ma anche la riorganizzazione della società a cui ho dovuto porre rimedio cercando un direttore generale, in quanto io non potevo ricoprire quel ruolo alla Sampdoria. Il capo operativo che ha in mano l’azienda serviva. Alla fine siamo tornati in serie A e oggi sono molto più tranquillo per tutto il lavoro che abbiamo fatto.
Figure importanti che trasmettono fiducia?
Io vengo da una cultura aziendale, dove c’è meno turnover del calcio. Nel modello aziendale non esiste e quindi la vita per un industriale all’interno della società è più lunga. Sono convinto che tutti i dirigenti hanno una professionalità elevata Sagramola, Osti e anche il mister Rossi. Ognuno deve svolgere al meglio il proprio ruolo ma deve avere anche una capacità di interagire con tutti, si deve lavorare insieme per fare la differenza e ciò avviene anche nel calcio giocato. In una squadra di campioni che nessuno si sacrifica per il compagno si fa poca strada
Quale sarà il futuro di Delio Rossi?
Parleremo del rinnovo quando avremmo 40 punti, questo perché era un’intesa presa dall’inizio. Delio rossi è venuto con un contratto fino a giugno e avremmo parlato di rinnovo solo nel momento in cui saremmo stati sicuri di salvarci. Io non mi sento già salvo, non lo dirò mai! Solo quando lo dirà la matematica allora sarò tranquillo. Comunque sono molto più sereno rispetto a due mesi fa; con Delio Rossi la Sampdoria ha dimostrato una certa solidità, la squadra gioca bene e i risultati si vedono; ci saranno comunque le sconfitte , magari immeritate, però non penso che ci sarà un filone negativo come quello di qualche mese fa.
Quali sono le principali differenza tra padre e figlio?
Lui era lui e io sono io. Io lavorerò sulla base dei suoi insegnamenti morali, ma poi ognuno ha il suo stile. Prima del derby? Pessima prestazione a Palermo la settimana prima che ci aveva portato ad essere 3 ultimi in classifica. E quindi mi ero preparato un piano d’emergenza e al derby sono arrivato tranquillo sono perché sapevo che se andava male avevo già un piano pronto; ma alla fine il derby andò bene e la situazione nei giorni a seguire ho notato che la squadra stava tornando ad avere un’involuzione, allora ho deciso di dare la svolta.
Qual’è il valore dei giocatori della Samp?
Ricordiamo che a volte i giocatori hanno anche un valore negativo, in quanto nessuno lo vuole e magari lo mandi in prestito pagando parte dell’ingaggio. Oggi la Samp ha tra i suoi tesserati dei giocatori che giocano da altre parti ma sono della sampdoria e noi gli paghiamo gran parte dello stipendio. Noi dobbiamo arrivare ad avere un equilibrio tra valore dell’ingaggio e valore del giocatore e ciò si riesce a fare solo se si arriva a valorizzare i giovani e solo se si è bravi. Per tagliare il loro budget si cerca di puntare sui giovani che hanno contratti più bassi rispetto ai top player (Snejder). Quindi se tutti vanno in questa direzione si deve essere molto bravi ad anticipare la concorrenza per far crescere e trovare i giovani migliori; di lavoro ce n’è tanto da fare, ma non mi spaventa, perché alle spalle ho delle persone molto competenti
Qual’è il peso del marketing?
la notorietà si acquisisce attraverso il marketing e si può avere sviluppo anche internazionale. L’accordo con la Cina ha questo duplice obiettivo, paese appassionato di calcio ma molto indietro rispetto all’Italia che però può portare all’acquisto di nostri prodotti. Ma anche ad una collaborazione con i giovani. Si sta studiando di aprire un canale anche con gli USA, in quanto il brand e la maglia della Sampdoria piace in tutto il mondo.
Apertura della società verso l’estero e futuro dei giovani?
La funzione di una società di calcio prof come la Samp deve avere anche una sociale, cercare di formare calciatori professionisti che facciano comodo alla causa della 1, ma è anche bello dare una gioia a tutte le famiglie dei ragazzi che vestono le maglie blucerchiate. Anche una funzione educativa in quanto noi chiediamo informazioni sul rendimento scolastico dei ragazzi, logicamente non sostituendoci al ruolo dei genitori. Ma è un lavoro complesso che comprende anche il lavoro dello scouting nel quale c’è molta concorrenza. Io adesso penso a obiettivi di breve periodo. Ora io penso a salvarmi, poi ho un altro obiettivo ma per ora non lo posso dire…dico solo che io ho la memoria molto lunga. Magari l’ho sognato di diventare pres della Samp. Se penso a quando ero ragazzino e sognavo devo dire che si è realizzato un sogno e dovrebbe fare le capriole di gioia, ma dal punto di vista della testa so che mi son preso una bella responsabilità, ma a me piacciono queste tipo di sfide
Su papà Riccardo e sulla moglie Anna…
Adorava far felici i tifosi e per questo si è amareggiato molto l’anno della retrocessione, un po’ per se stesso e un po’ perché sapeva quanto i tifosi soffrivano. Quando gli ho proposto di aiutarlo lui mi ringraziò molto, quasi come se gli avessi tolto un gran peso, solo in quel momento, per poi restituire nelle sue mani la Samp in serie A. Purtroppo non ci sono riuscito perché ci ha lasciato… Anna? Lei ha vissuto al mio fianco questo periodo anche con qualche ansia, perché nei momenti difficili uno quando arriva a casa te lo devi anche sopportare e quindi lei mi ha aiutato molto. È una persona che adoro e tutti i giorni mi sta vicino per condividere le gioie ma anche i dolori.
(Ha collaborato Nicolò Pizzorno)