Eder: «Giusto il secondo rinvio di Samp-Inter. Io voglio rimanere qui» - Samp News 24
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2013

Eder: «Giusto il secondo rinvio di Samp-Inter. Io voglio rimanere qui»

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E’ stato uno dei pochi salvabili in quel di Cagliari, ma Eder si sta ben alternando con Gianluca Sansone nel ruolo di seconda punta. Dopo un lungo momento di appannamento, il brasiliano sembra essersi ripreso; intanto, si lascia intervistare dal Secolo XIX, parlando innanzitutto della nuova data di Samp-Inter: «Ci hanno messo un po’ a decidere, ma tra mercoledì e martedì cambia poco. A noi comunicano l’orario e siamo lì; l’unico problema è rappresentato dalla serie di tre partite in otto giorni, non siamo molto abituati. L’errore più grande è stato il primo rinvio dalle 15 alle 20:45 di domenica: ho degli amici che si erano organizzati per venire da Frosinone. Avevano prenotato tutto, poi hanno dovuto aggiungere un altra notte d’albergo, per rimanere delusi alla fine: in fondo, la gara è stata rinviata. Ma quest’ultima decisione è stata giusta: chiaro, si dovrebbe giocare con la pioggia, ma a Genova il ricordo dell’alluvione è fresco ed è stato meglio non rischiare».

Intanto, i casi di Zaza ed Icardi occupano l’attenzione di tutti, mentre il rinnovo dell’attaccante è passato un po’ sotto silenzio e la sua presenza è quasi un’abitudine: «Chi vi dice che sarò ancora qui l’anno prossimo? Scherzi a parte, quando la Samp mi ha proposto l’allungamento, spalmando l’ingaggio in più anni, ho detto subito sì. La Samp è, per me, un punto d’arrivo; tuttavia, non mi sento appagato. Credo di poter migliorare, in modo da togliermi ulteriori soddisfazioni con questa maglia». Dubbi sul futuro partner d’attacco: «Sto leggendo sia di Zaza che di Icardi: il primo lo conosco poco, ma sta facendo bene in B; il secondo è compagno di squadra, quindi so bene quali sono le sue potenzialità ed è giusto che le grandi si interessino a lui. Se non si parla di me, pazienza: rimarrò qui, con questo splendido gruppo. Chiunque arrivi o parta, io conto di esserci, sempre».

Parlando di moduli, il preferito di Rossi è il 4-3-3. Possibile che ci pensi per la prossima stagione: «Intanto, con l’attuale 3-5-2, mi trovo bene e stiamo ottenendo degli ottimi risultati. Abbiamo 35 punti a dieci giornate dalla fine, nonostante le sette sconfitte di fila tra ottobre e novembre; perciò, questo modulo ci ha consentito di avvicinarci al nostro obiettivo stagionale, ovvero il mantenimento della categoria. Oltretutto, esso ci ha dato una grossa mano in fase di non-possesso. Nel futuro, vedremo cosa accadrà». Eder, attaccante di sacrificio, che può essere criticato solo in Italia: «Lo so, in questo paese il lavoro oscuro non viene particolarmente apprezzato. Se l’allenatore mi chiede di chiudere sul mediano avversario, lo faccio, perché è utile per la mia squadra. Poi non sono mai stato un bomber da 20 gol stagionali: insomma, se ho fatto 25 presenze su 28 partite, qualcosa di buono avrò fatto… L’Italia è complicata: contro il Chievo ho segnato, ma non mi sembrava d’aver giocato bene. Eppure mi hanno celebrato. Con il Napoli, invece, pensavo di esser entrato bene e sono stato criticato».

Venerdì c’è Italia-Brasile: «Sempre tifoso verdeoro. E’ dal 1982 che non ci battete: parecchio tempo. Ho due maglie della Selecao: la prima di Ronaldinho del 2006, me la portò un mio amico fotografo e non l’ho mai messa. La seconda è di quando giocai nell’U-20 brasiliana. Tanto vinciamo noi…». Chiusura sulla famiglia: «Mio figlio sta meglio, a breve dovrebbe uscire dall’ospedale: mia moglie mi manda una foto tutti i giorni. Oggi (ieri, ndr) c’ho pensato molto: è il giorno in cui sarebbe dovuto nascere».

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