2014

Eder: «Gasta grande uomo. Il digiuno dal gol? Penso al bene della Samp»

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Non è a secco in stagione (vista la tripletta al Como in Coppa Italia), però degli attaccanti blucerchiati Eder è quello che si deve ancora sbloccare in Serie A. Tanta corsa e sacrificio per la Samp, però manca la rete. Ma il brasiliano minimizza: «Il digiuno non mi pesa. La Samp va forte, è la cosa più importante. E io sono disposto a segnare meno purché la Samp resti in alto». Dal derby l’attaccante è uscito acciaccato: «Ho preso un pestone da Rincon… giocavo e sentivo il sangue che usciva dal dito, la scarpa da arancione era diventata quasi rossa. Ma nulla di grave: sono a posto. Il derby ha regalato euforia, ma da martedì siamo concentrati sull’Atalanta».

DERBY E FOTOGRAFIE – Però il derby ha regalato un quarto posto in classifica, che ha un gusto diverso: «Ho giocato cinque derby: tre vittorie, un pari e una sconfitta, più un gol che mi ha dato una gioia stupenda. Stavolta c’era un’atmosfera diversa: è stata una battaglia e poi quel gol a 15′ dalla fine… la vittoria è la conferma che volevamo». Ed Eder ha festeggiato rubando l’attrezzatura a un fotografo: «Ma no (ride)… abbiamo travolto un fotografato, gli è cascato addosso Okaka: spero non si sia fatto nulla… ho visto la macchina fotografica e l’ho “rubata” – racconta il brasiliano divertito a “Il Secolo XIX” -. Spero che la foto sia venuta bene». Ferrero ha promesso il bis, magari Eder spera in un gol sotto la Sud al ritorno: «No, non prometto mai gol. E poi fino al derby è lunga».

DIGIUNO E DIFENSORI GOLEADOR – A proposito di gol, il digiuno in campionato magari potrebbe pesare dopo le 12 reti dell’anno scorso: «No, lavoro per la squadra, non penso a me stesso. L’anno scorso dopo cinque gare avevo segnato, ma avevamo solo due punti. Ora ne abbiamo 11 e sono più felice». Il brasiliano sottolinea anche l’importanza dei difensori nelle reti segnate: «Sono un’arma preziosa. Godin e Miranda con i loro gol hanno regalato 15 punti l’anno scorso all’Atlético Madrid, che ha vinto il campionato. I gol sui calci piazzati fanno la differenza e noi con Gasta, Silvestre e Romagnoli siamo messi bene». Niente promesse, ma almeno quella di battere Gastaldello…: «Sì, dai (ride), a Gasta lo batto: farò più gol di lui…».

GASTA UOMO VERO – Pensando al capitano, Eder ne sottolinea lo spessore umano dopo l’esclusione dal derby: «Gli ho fatto i complimenti: si è dimostrato un grande uomo. Il mister l’ha escluso e lui ha continuato a lavorare forte. Giusto così e sono sicuro che Gasta avrà altre chance. Anche io sono rimasto fuori l’anno scorso: abbiamo una rosa importante in cui tutti possono giocare». Forse è la Samp più forte da quando il brasiliano è arrivato a Genova: «Sì, siamo ripartiti da Mihajlovic, un punto di forza, e poi il presidente ha preso giocatori importanti e portato entusiasmo. Lui dice sempre quello che pensa, mi piace. Noi ora ce la giochiamo con tutti e io, dopo quattro anni, mi sento sempre più attaccato alla maglia».

NAZIONALE E COMPAGNI – L’intesa con i compagni di reparto Okaka e Gabbiadini funziona, ma il brasiliano ruberebbe qualcosa ai suoi compagni: «A Manolo il sinistro, incredibile. A Stefano la forza fisica, la bravura nel proteggere palla». Creiamo il super-attaccante. Di Eder si può mettere…: «…la velocità». Si parla di nazionale per i suoi compagni, ma anche Eder ha chance con Italia e Brasile. E se Conte lo chiamasse, ecco la risposta dell’attaccante blucerchiato: «Direi di sì, ma non penso né al Brasile né all’Italia. La nazionale la lascio a Gabbia e Okaka, spero che vengano entrambi chiamati». Si ritorna all’Atalanta, battuta con fatica per 1-0 l’anno scorso. Tanto è cambiato: «Siamo più convinti, ognuno va in campo sapendo cosa deve fare. Sarà una gara diversa, ma l’Atalanta gioca bene: non sarà facile».

UN SOGNO CHIAMATO EUROPA – Quel giorno il gol fu di Mustafi su assist di Eder da corner. Magari il percorso dell’ex difensore della Samp è uno stimolo anche per Eder: «Ognuno ha la sua strada, i suoi sogni e lui dimostra che nulla è impossibile». Ma il sogno di Eder è un altro: «Un sogno che riguarda la Samp. Ci sono annate in cui fai 14 gol e ti salvi all’ultima giornata, io preferisco che la squadra vada bene. Siamo in alto e se continuiamo così possiamo a restarci. Il mio sogno è segnare anche meno, a patto di fare qualcosa di importante con la Samp». Se si nomina l’Europa, il brasiliano sorride: «Magari…».

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