Eder: «Garrone mi ha sorpreso, ma gli sono grato. Romero è un campione» - Samp News 24
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2014

Eder: «Garrone mi ha sorpreso, ma gli sono grato. Romero è un campione»

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Eder continua le sue vacanze in Brasile, con la famiglia, con un occhio rivolto alla Sampdoria, che in sua assenza – così come in assenza di tutti quanti gli altri giocatori – ha cambiato proprietà e ha valicato l’importante scoglio delle comproprietà: «Mi ha avvertito il mio procuratore del cambio di presidenza. Non mi aspettavo che succedesse una cosa simile. Mi spiace che la società perda un proprietario come la famiglia Garrone: sono loro che mi hanno portato a Genova, mi hanno trattato sempre benissimo, quando arrivai c’era ancora Riccardo che ho avuto la fortuna di conoscere, poi mi sono trovato a rapportarmi con il figlio Edoardo. Hanno creduto in me, il riscatto pattuito con l’Empoli era fissato a una cifra importante eppure non hanno avuto esitazioni, sarò sempre loro grato» dice al Corriere Mercantile.

«So che il nuovo presidente è arrivato con profondo entusiasmo, sta suscitando grandi speranze nella tifoseria, non vedo l’ora di conoscerlo e di mettermi a disposizione sua e del mister per provare a fare sempre meglio. Tutti hanno visto di che cosa sia stato capace Mihajlovic. Quando è arrivato, ci ha trovato penultimi con 9 punti, la situazione era delicatissima. Ma ha saputo lavorare al meglio e ricostruire la fiducia in noi stessi, lo abbiamo seguito e i risultati sono arrivati. Trovo importante che il mister sia rimasto, perché avremo la possibilità di imparare e migliorarci, cercando di fare altri passi avanti».

Eder a Genova l’anno prossimo ritroverà Manolo Gabbiadini sicuramente, Stefano Okaka forse: sul primo ci sono parole importanti dell’attaccante brasiliano, che esalta lo spirito di sacrifico avuto dall’ex Bologna: «È un caro amico e un giocatore di grande valore, credo che abbia qualità importanti e d’altra parte le ha già messe in mostra. Ma sono certo che debba ancora far vedere il meglio e sono contento che possa farlo con la nostra maglia. Ci ha dato una grossa mano e continuerà a farlo. Due anni fa avevo chiuso a 8 reti ma ero ugualmente soddisfatto della mia stagione: essere arrivato a 12 mi rende felice, tanto più che ho sempre giocato per la squadra, senza egoismo come piace al mister, contribuendo anche alla fase difensiva nei momenti di non possesso. Ognuno di noi vuole fare sempre meglio ed è il mio caso. Sono alla vigilia del quarto campionato alla Sampdoria e come sempre non prometto niente, se non il massimo impegno, in allenamento e in partita. Se riusciremo a fare un altro passo avanti, tutti insieme, io come gol e la squadra come punti, sarà una bella soddisfazione per noi e per i tifosi».

Infine un pensiero anche ai suoi due compagni di squadra al Mondiale, Romero e Mustafi, che stanno vivendo un’esperienza particolare: «Romero è un grande portiere e merita questa opportunità, è al secondo Mondiale da titolare e questo la dice lunga sulle sue qualità, peccato che alla Sampdoria non tutto gli sia andato per il meglio, ma stiamo parlando di un campione, un giocatore di livello mondiale nel suo ruolo. Sono contento per Shkodran, è arrivato alla Sampdoria nel mio stesso periodo, allora era molto giovane e inizialmente ebbe poco spazio, ma non appena gli è stata data l’occasione non se l’è lasciata sfuggire. Ha sempre lavorato bene e con serietà e ala sua età giocare un Mondiale, per giunta in una nazionale prestigiosa come la Germania è un premio straordinario. Spero arrivi fino in fondo, così come Sergio Romero, ma naturalmente dietro al mio Brasile».

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