2015
Éder duro con Mancini: «Sugli oriundi ha detto un’idiozia»
Éder Citadin Martins non ci sta. Dopo il duro lavoro fatto per conquistarsi la ribalta della nazionale italiana, il neo-azzurro ha risposto alle parole di Mancini sugli oriundi. Il tecnico dell’Inter non vede di buon occhio l’operazione fatta da Conte, ma l’attaccante della Samp ha risposto con fermezza a quanto detto dall’ex numero 10 blucerchiato: «Ha detto un’idiozia – dichiara il giocatore doriano a Diario Catarinense, quotidiano brasiliano – Camoranesi ha aiutato molto l’Italia. Spero di ripercorrere le sue orme. E se ottenessi la metà dei suoi successi, ne sarei felicissimo. C’è un pregiudizio qui, mentre nella Germania ci sono giocatori di altri paesi e così in Francia, con tanti africani. Qui manca questo tipo di cultura».
BRASILE – Dunga non l’ha mai chiamato e per questo Éder alla fine ha optato per l’azzurro: «Vedo che i calciatori che lasciano presto il Brasile non vengono presi in considerazione. Adesso ci si ricorda dei ragazzi dello Shakhtar Donetsk. E Felipe Anderson sta giocando alla grande. Il calcio europeo viene tenuto d’occhio, ma nella Selecao vengono chiamati giocatori di una generazione passata. Io conosco molto il calcio italiano. Non avrei accettato una nazionale qualunque. Chi conosce il calcio sa quanto sia importante l’Italia: per questo ho accettato».
EMPOLI E CITTADINANZA – Il brasiliano è uomo concreto, che non si nasconde dietro a frasi comuni e che ricorda quanto l’Empoli ha fatto per lui: «Un club che lancia molti giovani e li fa sentire in famiglia. Ho dovuto ricominciare dalle giovanili, ma è stata un’esperienza preziosissima per i passi successivi, fino alla Samp e a questa convocazione inaspettata, anche se un mese e mezzo fa la Figc mi chiese tutta la documentazione». C’è polemica anche sulla cittadinanza, ottenuta dall’attaccante tramite un bisnonno veneto nel 2010: «Ho avuto molta fortuna: un mio cugino aveva già avuto la cittadinanza, quindi la documentazione c’era già. Mancava solo il certificato di nascita del bisnonno: sono andato a Nove e l’ho preso in ufficio».
BUFFON E FUTURO – E pensare che una volta Buffon lo sfidava alla Playstation, ora è suo compagno di nazionale: «Mi ha impressionato la sua umiltà. Tutti mi hanno accolto benissimo. Mi era già capitato di emozionarmi affrontando in Serie A Kakà e Ronaldinho. Ma quello che mi sta succedendo ora non mi era mai passato per la testa. Il difficile, lo so già, sarà meritarmi le prossime convocazioni».