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Èder: «Con la Samp mi lascio bene, ringrazio i tifosi e la società»
Conferenza di presentazione per Martins Eder, nella sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”. È ormai a tutti gli effetti un giocatore nerazzurro. Le prime parole, come di consueto, sono un ringraziamento a chi ha reso possibile il suo trasferimento e un saluto alla sua vecchia squadra, la Sampdoria.
Eder prende il numero 23, quello indossato da Andrea Ranocchia e che lui indossava già alla Sampdoria: «Arrivare all’Inter a 29 anni significa tanto sacrificio prima ma è una opportunità enorme, sono 11 anni che sono qui in Italia e da quando sono arrivato conosco la storia dell’Inter e l’ho seguita anche prima. È una bella sfida importante e ringrazio la società che mi ha dato questa grande opportunità. In questa settimana di mercato, mi sono allenato sempre a parte durante gli allenamenti della Samp, quindi sono pronto a mettermi a disposizione di Mancini».
Sottovalutato dai grandi club? Eder ragiona a mente lucida: «Penso che prima non avevo la stessa testa, non mi curavo come mi curo adesso. Quando sono arrivato alla Sampdoria ho pensato a mettere apposto la testa, ho lavorato di più in maniera più seria e professionale. Arrivando un’ora prima agli allenamenti e andando via dopo, mangiando correttamente queste sono tutte cose che hanno contribuito a farmi lavorare meglio».
Scelta autonoma o Alvarez e Silvestre ti hanno dato una mano: «La scelta l’ho fatta da solo, con la mia famiglia. Loro mi hanno parlato molto bene di questo ambiente e quindi mi ha aiutato a decidere ma ho scelto io».
Contestazione a Genova per il tuo addio, come ti lasci con la Samp: «Mi lascio bene con la Sampdoria, esco a testa alta perché in tutte le partite e tutti gli impegni ho dato il 200%. È normale che i tifosi siano dispiaciuti, mi hanno dato tanto, devo solo ringraziarli, loro e il presidente Ferrero e tutta la società. Devo ringraziare i tifosi che mi hanno sempre fatto sentire importante, che mi hanno sostenuto quando sono arrivato in Serie B e non era un buon periodo per me, quindi devono solo essergli grato».
Stesso numero di maglia alla Samp e all’Inter: «Di nuovo il 23? Il giorno che stavo arrivando alla Sampdoria ho visto un cartello che segnava 23 mentre stavo arrivando a Genova e quindi poi l’ho preso. Poi quando Ranocchia è arrivato da noi alla Samp, gli ho chiesto se avesse qualche problema a che io lo prendessi e lui mi ha detto che potevo prenderlo senza problemi».