2015
Éder-Brasile, parla Dunga: «Ha avuto fretta. Vedremo chi avrà avuto ragione»
Come Amauri: i rimpianti di Carlos Dunga riguardo ai possibili brasiliani non convocati rischiano di aumentare a vista d’occhio. Se per l’ex centravanti di Juventus e Palermo è andata bene (appena una presenza in azzurro), diversa rischia di esser la questione per l’attaccante della Sampdoria, Éder Citadin Martins.
Il neo-azzurro è andato a segno alla prima gara ufficiale giocata con l’Italia: è stato suo il 2-2 contro la Bulgaria. Ora l’Italia sembra essersi magicamente abituata a lui e al tema oriundi, ma Dunga si rammarica parzialmente per la mancata convocazione di Éder con la Selecao: «Era nella lista degli elementi da seguire in Europa. Ho visto alcune sue immagini televisive con la Samp: ha buoni colpi, da brasiliano. Ha scelto Conte? Ormai il calcio è globalizzato – dice il ct della nazionale verdeoro a “La Gazzetta dello Sport” -. Uno accetta l’offerta che trova più interessante. Gli azzurri hanno fatto un buon colpo, perché Éder ha il gol facile».
Ci si chiede se ci sia qualche rimpianto per Dunga: «Chi vuole il Brasile deve saper aspettare. Nel suo ruolo qui avevo a disposizione Neymar, Oscar, Coutinho, Robinho e Willian. La maglia verdeoro è speciale, va corteggiata e va colta al volo l’occasione giusta. Prendete Firmino (numero 10 dell’Hoffenheim, ndr): prima di queste amichevoli contro Francia e Cile era solo un talento. Ora è entrato e ha segnato gol decisivi: ora è nel gruppo. Éder ha avuto fretta. O forse ha fatto la scelta giusta. Lo dirà il tempo». Dunga dimentica però che Éder avrebbe potuto giocare anche da punta centrale (come ha fatto nella Samp). Un ruolo dove il Brasile fatica a trovare interpreti dopo l’addio di Diego Costa alla nazionale verdeoro e la mancata conferma di Leandro Damiao. Strano che il caso Fred non abbia insegnato nulla.
Infine, un messaggio finale per Éder: «Ormai è tardi. E comunque anche se lo avessi chiamato, non gli avrei promesso nulla. Le uniche promesse le ho fatte a mia moglie…».