Eder a Samp Tv «Non siamo quelli di Cagliari» - Samp News 24
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2013

Eder a Samp Tv «Non siamo quelli di Cagliari»

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E’ stata una bella chiacchierata quella tra il numero 23 blucerchiato Martins Eder e Alessandro Pintimalli di Samp Tv. Il giocatore brasiliano a parlato della trasferta di cagliari, della squadra e… Della nazionale verdeoro. «Col 3-5-2 stiamo facendo molto bene e non vedo perché dovremo cambiare modulo in futuro. Poi, ovviamente, decide il mister. I miei compagni di reparto sono molto forti, tra me e Sansone c’è una sana competizione da compagni di squadra: siamo professionisti e dobbiamo fare il nostro lavoro.

La partita con il Cagliari? Fino al 18′ non abbiamo fatto male, poi abbiamo fatto quell’errore a centrocampo e da lì è stata tutta in discesa per gli avversari. Prima di allora avevamo subito solo 3 reti con mister Rossi: non siamo quelli di Cagliari, è stata una giornata storta. Ora dobbiamo pensare all’Inter, il passato è passato e non torna più.

Scolari? Mi ha fatto piacere che abbia parlato di me. La Samp viene seguita molto anche in brasile, i miei amici mi guardano spesso da là. La Nazionale sta provando tanti nuovi giocatori, per cui quando il ct fa il tuo nome è un segno positivo. In Brasile c’è tanta concorrenza ma la Serie A è tenuta molto in considerazione. E poi c’è anche chi, come Amauri, raggiunge la nazionale non più da giovanissimo. Bisogna sperare che tutto vada bene, che tutto giri per il verso giusto. La nazionale è sempre un sogno.

Da quando Ronaldo è tornato in Brasile il livello del campionato si è alzato: molti giocatori, dopo aver fatto esperienza in Europa, sono rientrati in Brasile e questo è un bene, perché ora i campionati sono molto competitivi. L’anno scorso è stato bellissimo, anche quest’anno è ancora tutto aperto.

Mi è stato detto che gli osservatori di Vasco da Gama e Gremio erano venuti a osservarmi in occasione di Juventus Sampdoria, ma non ho mai avuto intenzione di tornare in Brasile. La mia squadra brasiliana preferita? Il Vasco da Gama: da bambino tifavo per loro.

Sono in Italia da 7 anni e questo è il periodo più difficile per me, perché mio figlio è in terapia intensiva in Brasile e ogni giorno sono preoccupato per lui. Ma lo staff e i miei compagni mi sono sempre stati molto vicini. E quando sono qui penso sempre a fare il mio dovere al meglio.

Non c’è spiegazione per quanto successo a Cagliari, prima di scendere in campo eravamo molto concentrati perché sapevamo sarebbe stata difficile per diversi motivi: giocare senza pubblico è difficile e il Cagliari è una squadra ostica soprattutto in casa. Non siamo riusciti a reagire. Dopo 6 giornate una partitra così storta ci sta, anche se perdere così è inaccettabile.

Nick e Beppe? Li sento spesso, ho un ottimo rapporto con l’allenatore che mi aveva voluto a Brescia, è una grande persona. Con Pozzi ci sentiamo tutti i giorni. Sì, credo possano fare il miracolo anche se è ancora lunga».

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