2013

Eder a Samp Magazine: «Il Derby è speciale. I tifosi? Eccezionali»

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Eder si è raccontato in esclusiva a Samp Magazine, rivista ufficiale della società blucerchiata. Tanti i temi trattati a partire naturalmente dal prossimo Derby:

«Spero tanto di fare il bis, ripetendomi alla prossima occasione. In modo particolare però, mi auguro che si riesca a fare bene a livello di squadra, proprio come nella passata stagione: una vittoria e un pareggio restano comunque risultati positivi».

Cosa significa per te il derby?

«Prima di giocare nella Sampdoria era una parola come tante. Ma dopo che passi due annate in questa piazza, non puoi fare a meno di tenere un sacco a questa partita. E’ speciale e capisci proprio cosa significhi il derby per la città e per i tifosi. Viverlo in prima persona, poi, ti aiuta a comprendere meglio quanto sia importante vincerlo».

Cosa pensi della gente sampdoriana?

«Penso a quanto sia bella la nostra gente. Ma questo non solo al derby, lo penso in occasione di ogni gara che giochiamo a Marassi. Anche per questa stagione si sono abbonati in tantissimi e lo stadio è sempre pieno. I nostri tifosi sono eccezionali e sanno trasmetterci la carica giusta».

Si è passati da un gruppo con tanti argentini ad uno con tanti brasiliani:

«L’anno scorso gli argentini erano più di noi, ma non c’è mai stato alcun problema, anzi. All’interno del gruppo si cerca di stare bene, di ridere e di scherzare con tutti, tra sudamericani, italiani e via discorrendo. Visto che le nazionalità nel nostro spogliatoio sono davvero parecchie».

Il tuo rapporto con Da Costa e Renan:

«Il legame tra noi è molto forte e sono contento per loro. Se lo meritano. Fa piacere avere accanto dei connazionali, due amici con cui poter condividere il proprio tempo anche al di fuori del terreno di gioco. Angelo e Renan giocano sempre con mio figlio Eduardo. Devo ammettere che, dopo i momenti difficili che abbiamo passato, avere mia moglie Luciane e il mio piccolo qui mi regala quella serenità che la lontananza non mi permetteva di avere. Ora ci siamo riuniti e siamo felici».

Finita la stagione per ritenerti soddisfatto quale obiettivo si dovrà raggiungere:

«Se raggiungeremo l’obiettivo che si è preposto la società, ovvero una salvezza tranquilla. Abbiamo una squadra molto giovane ma sono sicuro che possiamo toglierci delle soddisfazioni. Anche Obiang e Krsticic un anno fa erano al loro primo campionato di serie A e alla fine hanno fatto benissimo; adesso credo che i nuovi possano fare lo stesso percorso di Pedro e Nenad».

L’intesa con Gabbiadini come va?

«Con Manolo mi trovo bene. Sapevo delle sue qualità, ci siamo conosciuti meglio in ritiro e devo ammettere che mi ha impressionato. Per le punizioni faremo un po’ per uno: lui da destra e io da sinistra. Scherzi a parte, vedremo, dipenderà dalle situazioni. Quel che è certo è che sa tirare molto bene e a Bologna lo ha già dimostrato. Ora sto giocando con lui e ci stiamo impegnando per affinare l’intesa, senza dimenticare che là davanti siamo in cinque: Pozzi, Sansone, Petagna che è appena arrivato. Tutti noi attaccanti lavoriamo al massimo per garantire il supporto necessario alla squadra e, possibilmente, per regalarle i gol. Senza quelli si fa poca strada».

Chiosa finale sotto quale Gradinata sia meglio segnare. Meglio sotto la Nord o sotto la Sud?

«L’anno scorso l’ho fatto sotto la Nord. Quest’anno lo faccio sotto la Sud e poi ti saprò dire…»

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