2012
È auspicabile un cambio di modulo?
Il 4-3-3/4-5-1 di Ciro Ferrara sta pagando poco, 2 punti nelle ultime 6 partite, decisamente troppo poco se devi salvarti, soprattutto se le ultime 3 delle 4 sconfitte consecutive inanellate dalla Sampdoria sono contro dirette concorrenti per la salvezza.
Un cambio di modulo potrebbe portare nuova linfa e nuove idee a questa Samp, che fa una fatica immane a costruire un tiro in porta e che se si rende pericolosa, lo fa solo da calcio piazzato?
Oppure è il 4-3-3 la formula giusta ma è solo il momento sbagliato e gli interpreti non sono al meglio?
La situazione infortuni è sempre abbastanza travagliata e al momento i sostituti non si stanno dimostrando affidabili, soprattutto in un reparto focale come il centrocampo dove l’assenza contemporanea di Maresca (l’autentico burattinaio di questa Samp) e Obiang ha mostrato la fragilità del reparto nella sfida col Cagliari.
Ma anche le scelte del mister nelle ultime uscite hanno lasciato qualche dubbio, da Estigarribia terzino a Parma a centrocampisti centrali come esterni offensivi nelle precedenti uscite, e tutte per mantenere quell’idea di gioco che almeno all’inizio aveva portato risultati e soprattutto quei 10/11 punti che però son rimasti tali da oramai un mese.Il modulo si sa che oramai conta veramente poco nel calcio, quello che conta è l’approccio alla partita, e sembra che la Samp nelle ultime 3 uscite abbia sbagliato quello piuttosto che la formazione, a volte obbligata da infortuni e squalifiche altre volte dalle tatticamente complesse scelte di Ferrara, anche perché allo stato attuale, la rosa non consente chissà quale stravolgimenti di modulo: non abbiamo abbastanza difensori centrali per giocare a 3, abbiamo troppi centrocampisti centrali per giocare a 4 a metà campo e soprattutto mancano gli esterni di centrocampo per pensare di cambiare modulo, visto che l’unico in rosa dalle caratteristiche di esterno puro è Estigarribia.
L’idea di tornare al 4-3-1-2 della promozione è di difficile applicazione perché l’unico trequartista effettivo è Juan Antonio e si andrebbe a rendere inutile proprio il Chelo, senza contare la scarsa garanzia tecnica che l’argentino offre dall’anno scorso e che col salto di categoria potrebbe palesare limiti fin troppo evidenti.
La soluzione del rebus resta nelle mani di Ciro Ferrara, riuscirà a trovare il bandolo di questa spinosa e intricata matassa?