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Dotto: «La Sampdoria ha una rosa debole. Giampaolo come D’Aversa»
Emanuele Dotto, storica voce di Tutto il calcio minuto per minuto, ha fatto il punto sul calcio italiano e la Sampdoria: le sue parole
Emanuele Dotto, storica voce di Tutto il calcio minuto per minuto, ha fatto il punto sul calcio italiano e la Sampdoria: le sue parole a La Repubblica.
NOIA SERIE A – «Le semifinali di Coppa Italia sono state esemplari in questo senso. Due partite noiose, un gol, per un’autorete. Mi sono addormentato. È l’espressione del nostro calcio attuale».
ELIMINAZIONE ITALIA – «È lo specchio fedele del calcio italiano. Ventura era almeno arrivato secondo con la Spagna nel girone, Mancini dietro la Svizzera. Mancano gli attaccanti, senza i miracoli di Donnarumma sono usciti fuori i problemi».
SAMPDORIA E GENOA – «La Sampdoria sconta la debolezza della rosa e soprattutto il calo degli attaccanti, Caputo e Quagliarella, che, lo scorso anno, andavano a velocità doppia. Nel Genoa c’è l’incapacità a calciare in porta e non riesco ad immaginare sorte diversa della retrocessione. È fondamentale vincere nel calcio da tre punti per vittoria e solo due volte in trentadue gare sono troppo poco. Se non si tira mai in porta, non si vince».
SAMPDORIA-SALERNITANA – «Non possono non vincere con l’ultima in classifica. Quattro punti, con il pareggio nel derby, possono bastare. Nicola, che conosciamo bene è un buon allenatore, ma l’organico è modesto. Con molta infamia e poca lode la Sampdoria può comunque centrare l’obiettivo stagionale».
D’AVERSA E GIAMPAOLO – «Considero sbagliato l’ingaggio di mister D’Aversa, una soluzione minimalista, ed anche Giampaolo, come si dice, è una “minestra riscaldata”. Aggiungiamo la situazione societaria ed il quadro è fosco».
ADDIO RANIERI – «È stato un segnale negativo, il primo di una serie di errori. Aveva fatto miracoli, con intelligenza e raziocinio. Un grande mestierante».
SENSI – «Continua ad essere frenato da problemi fisici e quando vieni ceduto da una squadra come l’Inter c’è sempre qualcosa che non va».
PROBLEMI CALCIO ITALIANO – «Limitare gli stranieri nel settore giovanile e lo strapotere dei procuratori. Il modello è l’Atalanta, capace di crescere talenti e ottenere risultati. I prossimi da seguire sono Carnesecchi e Cambiaghi, in prestito a Cremonese e Pordenone. Il sogno è far giocare dieci partite a dieci orari diversi e non ha nessuna logica. È un guazzabuglio. Prepariamoci a tempi magri, sono passati i tempi di Zico, Maradona e Platini, adesso i migliori giocatori si tengono ben lontani dall’Italia».