Donadoni: «Serve una grande prestazione. Paletta...» - Samp News 24
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2013

Donadoni: «Serve una grande prestazione. Paletta…»

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Ieri a parlare in conferenza stampa è stato Delio Rossi, come di consueto al venerdì, oggi invece tocca all’avversario, Roberto Donadoni, che nella conferenza stampa della vigilia di Sampdoria-Parma parte subito dalle condizioni di Paletta, perno fondamentale nella retroguardia gialloblù:
«Ha un affaticamento muscolare che questa settimana lo ha tenuto a ritmo ridotto. Oggi e domani mattina lo valuteremo bene. Le sue condizioni ovviamente condizionano quello che è l’atteggiamento tattico».

Tattiche a parte, per Donadoni è fondamentale l’atteggiamento:
«Dobbiamo cercare di invertire il ruolino di marcia; serve una grande prestazione contro una squadra che ha trovato una sua quadratura e continuità di risultati. Questo per la Sampdoria vuol dire morale, convinzione. È una diretta concorrente per la classifica, sono sulle ali dell’entusiasmo e vorranno incrementare ulteriormente il loro bottino. Noi invece dobbiamo provare assolutamente a invertire la rotta con una prova di spessore che abbia continuità nel corso della gara e che quindi non duri solo un tempo. Non dobbiamo fare l’errore di pensare solo alle qualità e ai pregi dei nostri avversari. Serve rimanere concentrati prima di tutto su noi stessi. Diversamente infatti vorrebbe dire che ci guardiamo le spalle e invece io sono uno ottimista, mi piace guardare avanti, in positivo, alle qualità che noi possiamo avere e a cosa possiamo determinare».

Come sta la squadra sotto il profilo mentale?
«Dobbiamo imparare a dare sempre il massimo, se non possiamo dare 100 ma 70 allora dovremmo dare tutto quel 70. È fondamentale focalizzarsi su questo e tornare ad aver voglia di fare fatica, anche e soprattutto quando a volte in gara si e’ inciso poco a livello individuale ma si e’ data una gran mano alla squadra”.

Gemellaggio fra le tifoserie, sarà una festa dello sport, Donadoni apprezza:
«Sarebbe bello fosse sempre così e che ognuno potesse andare allo stadio con la consapevolezza che se ha indosso una sciarpa di un colore piuttosto che un altro, a ridosso di una curva non rischia comunque nulla. In Italia dobbiamo ancora crescere molto in questo senso e noi che siamo i protagonisti in campo dobbiamo avere comportamenti idonei. Tutti: allenatori, giocatori, giornalisti, devono fare la loro parte per arrivare a far vivere alla gente che viene a vedere le partite e che segue il calcio un pomeriggio piacevole e un clima sereno».

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