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Diritti tv Serie A, De Siervo rivela: «Dazn punta a sostituire Sky. Amazon…»
Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, ha fatto il punto sulla questione legata ai diritti tv al termine dell’assemblea
Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, ha parlato alla fine dell’assemblea di Lega. Queste le sue parole riportate da TMW.
«Sapete tutti che oggi abbiamo le buste relative ai pacchetti 1 e 2. L’assemblea di oggi ha dato mandato al sottoscritto e a una commissione ristretta nella trattativa privata, per il giorno 5 di febbraio in una nuova formula per tutto l’arco della giornata, in un hotel dove la commissione incontrerà tutti i soggetti che inviteremo a questa fase finale. Alla fine di questa giornata, il notaio Calafiori riceverà l’offerta migliorativa che verrà portata in cassaforte fino all’8 in cui in una assemblea verranno aperte. A quel punto si deciderà se assegnare i diritti o passare al livello 3 che è quello degli intermediari indipendenti. Stesso percorso, e quando anche si ritenesse di non dover procedere entreremo nella fase 4 in cui parleremo della produzione e distribuzione del canale tematico con i soggetti che hanno partecipato. I tempi sono particolarmente compressi, l’assemblea ha individuato nei presidenti Lotito, De Laurentiis e Ferrero i delegati per la commissione, nonché gli avvocati Cappellini (Inter) e Campoccia (Udinese) come altre persone che si uniranno a me nella trattativa privata».
1.5 MILIARDI D’INCASSO – «Quello è un prezzo massimo richiesto, mai raggiunto nelle aste storiche dei 15 anni precedenti. È un prezzo ideale, al di sopra di quello che normalmente si ottiene: era scontato che fosse sotto. E sapevamo che tutte le fasi di negoziazione hanno poi una fase di trattativa privata e quindi che quello che è arrivato oggi potrà e dovrà essere migliorato. La situazione non è andata male come ci si sarebbe potuti aspettare in un momento così difficile per le difficoltà legate al Covid, alcuni soggetti avrebbero potuto provare ad approfittarsene, e qualcuno magari l’ha fatto».
AMAZON DAZN E SKY – «Sorpreso dalla mancanza di offerte da parte di Amazon? No, conoscevamo il mercato perfettamente. Non è successo nulla che non avessi previsto. Sapevamo che Amazon aveva chiesto di avere un pacchetto sul modello della Premier League, che riguarda tre giornate e che avrebbe stravolto la nostra strategia. Abbiamo coscientemente ritenuto, nel confezionare i pacchetti, di non dover modificare l’approccio al mercato. È cool in questo momento storico lavorare con certi operatori, ma questo non deve stravolgere le modalità di fruizione, per cui gli spettatori rischino di doversi abbonare ad una piattaforma in più, e anche perché la politica di prezzo di Amazon è un progetto che pone al centro più il marketing che il prodotto. Noi lavoreremo per valorizzare il prodotto e si è ritenuto di fare una scelta strategica diversa. Li avremmo accolti, come tutti, con le giuste attenzioni, ma solo se avessero aderito alle nostre modalità. E quindi ha scelto coerentemente di investire il proprio budget in Champions. DAZN è un brand sotto gli occhi di tutti, è diventato una piattaforma dominante: si propone di sostituire, come peso e centralità, quello che è stato per tanti anni il ruolo di SKY, che ha le possibilità e le risorse, nella seconda fase, per competere, raggiungere e superare un’offerta alta».
AMAZON – «Se può rientrare? Le strade del Signore sono sempre infinite, chiunque si vedesse attribuire i diritti può trasmettere anche su piattaforme terze. Quindi in teoria Amazon potrebbe rientrare, come anche nel caso di cui il pacchetto 1-bis, relativo al modello di commercializzazione mista, che si sarebbe potuto aprire nel momento in cui Sky avesse partecipato al pacchetto. Amazon può quindi rientrare».