Editoriale
Diavolo imbrigliato: la grinta che serve fino alla fine
45 punti in classifica, in attesa degli altri risultati siamo a ridosso della Roma, quinta in classifica, e sempre più in corsa per un posto in Europa
L’anno scorso Zapata e Alvarez, quest’anno Defrel. Il Milan a Genova ha vita dura, la Sampdoria riesce a vendicare non solo la sconfitta casalinga in Coppa Italia, ma anche quelle teorie che sulla carta la davano sconfitta in partenza. E che bella Sampdoria. Una bella risposta a tutti: a chi pensava che le vicende societarie avrebbero potuto destabilizzare l’ambiente, ai tifosi del Milan che con arroganza si domandavano che cosa ce ne saremmo fatti di questi tre punti guadagnati, alle avversarie per la rincorsa all’Europa League, alle quali abbiamo fatto sapere di essere ancora più che mai vivi. Perché tolta la sconfitta con l’Atalanta, che purtroppo peserà fino alla fine del campionato, la Sampdoria le ha vinte tutte, nelle ultime cinque: Milan, Sassuolo, Spal e Cagliari, per 12 punti in cinque partite, un ruolino di grandissimo rispetto, di una squadra che vuole conquistarsela l’Europa.
Ma la vittoria di Giampaolo non è solo fatta di numeri e di obiettivi raggiunti, ma di una partita giocata benissimo. Si parte dal pressing, che già al primo minuto porta il vantaggio firmato Defrel, e si arriva a guardare alla copertura che i blucerchiati hanno dato a tutti i settori di campo: ogni volta che il Milan provava a ripartire con i terzini, erano in quattro ad attaccare il portatore di palla, creando una gabbia dalla quale non era per niente facile uscire. Poi la grinta, la cattiveria, la voglia di arrivare prima sulle palle contese, soprattutto da parte di Sala, che un paio di volte si è lanciato in scivolate di una precisione chirurgica, come se stesse giocando una finale di Champions League: un atteggiamento stupendo, che ha permesso di portare a casa una vittoria fondamentale, come già detto. La Sampdoria però deve ancora imparare a tenere alta l’intensità per novanta minuti, perché nel primo tempo, intorno alla mezz’ora, si è completamente addormentata, sperando di poter gestire il risultato e rischiando troppo con Piatek e compagni. Così come nella ripresa avrebbe dovuto essere più cinica per chiuderla subito, per fare il secondo gol, quello della tranquillità. Defrel ne sbaglia uno clamoroso, Linetty non dialoga con Gabbiadini chiudendo il triangolo, contro Quagliarella ci si mette la traversa. Donnarumma osserva, interviene solo su Defrel verso la fine, quando l’attaccante viene lanciato ottimamente a rete, ma per il resto il Doria tiene, mantiene, lotta, vince.
Un’ottima risposta anche alle emergenze alle quali ha dovuto far fronte Giampaolo. Perché il primo tempo di Vieira è praticamente perfetto: arriva persino alla conclusione dalla distanza, ci prova, poi è il giocatore che riesce a farsi trovare sempre libero, a dettare il passaggio e a costruire la manovra. Si colloca perfettamente in cabina di regia e sfodera una prestazione davvero importante, si addormenta soltanto nel finale della prima frazione, come raccontato poc’anzi, rischiando di regalare una palla letale ai rossoneri, che però non la sfruttano. Gli manca un po’ di malizia in mezzo al campo, figlia dell’età e dell’esperienza, ma verrà e ne gioveremo sicuramente. Intanto Ekdal può recuperare con tranquillità e tornare pronto per un finale di stagione rovente.
Sarà rovente, d’altronde, perché in attesa dei risultati della domenica, con un occhio ben attento ad Atalanta, Torino, Lazio e Roma, già la prossima settimana ci saranno due appuntamenti che ci permetteranno ancora di più di capire quale sarà il nostro futuro. Torino e Roma sono due pietre miliari che vanno superate con la stessa dimestichezza e grinta usata contro il Milan sabato sera: i granata sono tignosi, contro di loro abbiamo disputato la peggior partita dell’anno, perdendo in casa malamente, ma Mazzarri alle sue squadre non dà gioco, cosa che invece Giampaolo fa. Abbiamo la qualità e dobbiamo sfruttarla. Così come con la Roma, che viaggia chiaramente col freno a mano tirato e che dopo essere caduta con la Spal potrebbe soffrire anche col Napoli. Se giochiamo così come fatto col Milan, ci sarà poco da fare anche per Ranieri.