Gli Ex
Di Carlo non ha segreti: «Vi parlo della trasformazione di Defrel»
L’ex allenatore della Sampdoria ha allenato Defrel a Cesena: «È cresciuto moltissimo a Sassuolo, farà lo stesso con un maestro di calcio come Giampaolo»
Il primo Gregoire Defrel in Italia lo abbiamo conosciuto a Cesena. O meglio, lo ha conosciuto Mimmo Di Carlo, che ha poi assistito alla piena trasformazione dell’attaccante francese che ora, alla Sampdoria, desidera rilanciarsi dopo la stagione negativa con la maglia della Roma: «Quando arrivai in Romagna giocava quinto di destra nel 3-5-2, tempo un mese notai la sua velocità, la sua qualità, e lo avanzai nel mio 4-3-1-2 come seconda punta davanti a Brienza. La sua trasformazione avvenne così, da buon esterno iniziò a fare la differenza come ottimo attaccante. Si trovava a suo perfetto agio nel nostro modulo, giocavamo molto bene e se non ci salvammo la colpa fu solo della sfortuna e di un mercato in cui invece di rinforzarci, per necessità, ci si indebolì».
L’ex tecnico blucerchiato continua ai microfoni di Repubblica: «Ha 13, 14 gol nelle gambe come obiettivo di quest’anno, se andrà tutto bene. È cresciuto moltissimo a Sassuolo, farà lo stesso con un maestro di calcio come Giampaolo. Già a Cesena, se messo nelle condizioni di poter attaccare gli spazi, davanti alla porta, diventava letale. Con il gioco di questa Sampdoria, negli spazi stretti, può completarsi ulteriormente. Ai tifosi piacerà perché è uno che gioca d’istinto, ma con un po’ di continuità e un po’ di indottrinamento tattico diventerà micidiale. Non rende al meglio se fuori forma, ma il suo carattere particolare, per una volta, potrebbe persino aiutarlo». Le difficoltà a Roma sono state fisiologiche: «Sostituire Salah sarebbe stato impossibile per chiunque e poi giocava troppo poco in un modulo non suo: gli sarebbe servito più tempo, e a Trigoria, si sa, non ne lasciano più di tanto. Stiano tranquilli i sampdoriani, però, perché è proprio la sua stagione difficile dell’anno scorso che gli darà una marcia in più. Se alla sua velocità mischierà nel modo giusto motivazioni e voglia di rivalsa in questa squadra, con Quagliarella vicino e ben più di un Muriel, o uno Zapata, farà la differenza».