2013
Di Carlo, doppio ex: «Samp e Parma, sono state belle esperienze»
Mimmo Di Carlo è protagonista della cronaca blucerchiata in queste settimane: sembra un doppio ex eterno. Infatti, dopo Chievo-Samp, ecco il Parma per i blucerchiati e le strade dell’allenatore di Cassino s’incrociano ancora. La Samp vista a Verona è sembrata in palla: «Ha confermato il trend iniziato con Mihajlovic. Pressing, aggressività e concretezza. Questa squadra può giocare con vari moduli, ma più della tattica spirito d’appartenenza e motivazioni che, con Rossi, erano venute un po’ meno – commenta subito Di Carlo – Sinisa è stato bravo a toccare le corde giuste. Ad esempio, Palombo sembra quello dei tempi d’oro, mi fa piacere vedere che si sta riscattando». Domani Samp-Parma, due ex squadre di Di Carlo: «Due belle piazze, esperienze intense, al di là dell’epilogo. Con la Samp sono cambiati i progetti in corso: abbiamo perso due attaccanti e sono arrivati altri che fisicamente dovevano recuperare. Non è andata bene e la società ha deciso di cambiare. Con il Parma è successo lo stesso – ricorda l’ex tecnico gialloblucerchiato – A gennaio arrivò Lucarelli: doveva giocare per trovare il ritmo-partita, ma intanto abbiamo perso punti importanti e mi hanno esonerato».
Sulla Samp, forse c’è qualche rimpianto: «E’ una società perfetta per lavorare. Purtroppo sono arrivato nel posto giusto, ma nel momento sbagliato. Ricordo che a dicembre eravamo quinti, anche senza Cassano – dice Di Carlo a “Il Corriere Mercantile” – E consideriamo pure che c’era l’Europa League che toglie energie. Però se perdi Antonio, Pazzini e Marilungo, diventa difficile». Forse Di Carlo era comunque convinto che la squadra potesse salvarsi: «Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, ma è vero che la squadra stava crescendo. Il problema è che avevamo cambiato tanto – racconta Di Carlo, tecnico della Samp per otto mesi – Pozzi era infortunato, Maccarone doveva recuperare la forma, ci voleva tempo. Ma la pressione era tanta e, quando è così, se hai una flessione, diventa dura». La stagione storta si era capita sin dal gol di Rosenberg in Champions: «E’ stato il destino: Rosenberg non doveva neanche essere in panchina. Invece entra e fa gol in un’azione incredibile, con tre-quattro nostri errori. Purtroppo si era deciso di investire dopo il preliminare, mentre ci avrebbe aiutato avere prima qualche giocatore in più. La società, però, aveva fatto il possibile».
Domani Samp-Parma, per Mihajlovic ci sono dei pericoli: «Il Parma gioca bene con le grandi e meno con le piccole. E’ da anni che sono a buoni livelli e ora hanno uno come Cassano che ti fa vincere le partite». Domani, però, Cassano non ci sarà: «E la Samp avrà un’occasione importante, anche se lo si baseranno più sul gioco di squadra e sarà dura. Il mio pronostico è 1-X: Samp un po’ favorita». Chissà se Di Carlo riporterebbe Cassano alla Samp: «Con lui sono stato bene. Ringrazio chi lo conosceva e mi ha aiutato a capire come è fatto. Quell’anno ci fu lo screzio con Garrone, ma si può sbagliare: lui si è ravveduto e la storia mi pare chiusa – commenta l’ex tecnico di Chievo e Mantova – Se sta bene, ti fa vincere e ora sta bene. Cassano può giocare in tutte le squadre d’Europa, però capisco che è un investimento importante e spendere oggi è difficile». Forse, però, alla Samp serve qualcosa in più di Cassano per salvarsi: «Non lo so, queste cose le sa Mihajlovic. Sicuramente devono lavorare per dare continuità a quest’ultimo periodo – chiude Di Carlo – La Serie A è lunga, è importante arrivare ai 40 punti prima possibile, senza mai abbassare l’attenzione».