Derby, sfida coreografica tra riserbo e spettacolo

Se il derby della Lanterna è la stracittadina migliore d’Italia, è anche perché le coreografie delle due tifoserie hanno qualcosa di magico, unico. E pensare che una volta, come riporta il Corriere Mercantile, la sproporzione tra le due tifoserie era talmente ampia che la gradinata della Samp era riempita anche da tifosi avversari; ora, invece, grazie ai successi di Alberto Ravano, la Samp può contare su una schiera di tifosi in grado di rispondere alla gradinata Nord. Non solo: le coreografie sono migliorate e si sono evolute dagli anni ’60 e ’70, quando il massimo era rappresentato dal funerale sportivo dell’altra sponda della città. Come quando, nel 1966, la Samp scese in B o il Genoa raggiunse addirittura la Serie C, quattro anni dopo. Un’usanza ripresa dai rossoblu non più di due anni fa, quando i blucerchiati furono clamorosamente retrocessi in B.

La storia delle vere coreografie comincia nel 1982, quando la Samp torna in Serie A, raggiungendo i “cugini”, che erano tornati nella massima categoria un anno prima. La gradinata rossoblu aprì quel derby con una bandiera del Brasile ed uno striscione: «Col Genoa bailando ao ritmo do samba»; la curva blucerchiata rispose con un bandierone, in grado di occupare tutto quanto il settore, forse il più grande visto su un campo di calcio. Negli ultimi tempi si sono viste coreografie di tutti i tipi: dai simboli araldici allo zoologico, dal “grifone” al “baciccia”. Insomma, la speranza è che le due tifoserie siano in grado di portare lo stesso spettacolo domenica pomeriggio, quando buona parte dell’Italia si girerà per vedere cosa succede al “Ferraris”.