Derby della Lanterna, un mistero all'italiana - Samp News 24
Connettiti con noi

2014

Derby della Lanterna, un mistero all’italiana

Pubblicato

su

Alla fine abbiamo vinto Noi, gli italiani: noi che “ci vogliamo bene”, mangiamo spaghetti e una soluzione la troviamo sempre. Che se poi la soluzione fa schifo fingiamo che ci piaccia, facciamo un bel sorriso e ci stringiamo la mano.

Siamo proprio un bel popolo, noi italiani, non c’è che dire. E ci stimiamo moltissimo, noialtri, tanto da avere addirittura coniato un’espressione, “all’italiana”, che designa con il nome della nostra nazionalità tutto ciò che è mal fatto, controverso e pasticciato.

Dubito che francesi, inglesi o tedeschi dispongano di espressioni simili per rappresentare loro stessi e credo che il nostro amico Giuseppe Mazzini, la cui casa ancora possiamo visitare nella bella via Lomellini, non sarebbe contento di sapere in quali condizioni versa e come viene considerato lo stato al quale lui aveva lungamente aspirato.

Tutta la vicenda del derby di mezzogiorno, lo spauracchio che ha tenuto Genova con il fiato sospeso, al punto che i “forconi” al confronto sembrano acqua fresca, è la quintessenza dell’italianità: nasce da un’imprudenza della Lega, che ha fissato la partita in un orario inedito mostrando scarsa scolarizzazione, giacché il temperamento focoso dei genovesi anche per le piccole cause dovrebbe essere noto già alle medie inferiori; prosegue con un moto popolare poco comprensibile, che ha diviso fin dagli esordi entrambe le tifoserie. E poi finisce a pacche sulle spalle, con giustificazioni risibili e con una cura che è peggio del male.

Alla fine il Derby della Lanterna numero 108 si giocherà lunedì alle 20.45: nella collocazione oraria del palinsesto sportivo non esiste nulla di più “moderno” di un posticipo in un giorno infrasettimanale. Ci hanno spiegato che la battaglia aveva un significato che andava al di là dell’orario ma io non ho l’acume politico per capire esattamente cosa significhi e non riesco a comprendere quale vantaggio per la collettività sia stato raggiunto rinunciando alla domenica per giocare al lunedì. Non credo, analogamente, di scorgere un maggior peso delle tifoserie nelle decisioni intorno al calcio, visto che la loro protesta contro il “moderno” ha generato una risposta “ultra moderna”.

Ci sono alcune istanze (tessera del tifoso, Daspo “facile”, introduzione libera di striscioni, tamburi, impianti di diffusione sonora e materiale coreografico) che trovo giusto appoggiare e sostengo con vigore la linea degli Ultras di coinvolgere le istituzioni e la politica nelle loro rivendicazioni, ma la gazzarra sul derby a mezzogiorno non la capisco, essendo essa fondata su presupposti sbagliati (l’orario avrebbe svilito lo spettacolo, e perché il lunedì è meglio??), ed essendo chiaro che la protesta avrebbe, nella migliore delle ipotesi, prodotto un disastro.

Ora il disastro è compiuto, si giocherà in un giorno indegno della tradizione, in un orario folle per il mese di febbraio: il campo sarà disastrato e sugli spalti soffierà un vento gelido. Se poi sarà persino possibile ammirare la coreografia tanto agognata dai tifosi del Genoa, quella che dovrebbe essere la cosa più bella mai vista sull’orbe terraqueo, allora sì che ci sarà da interrogarsi su quanto sia moderna questa inedita alleanza tra tifoserie che si aiutano nelle rispettive ambizioni. Quand’ero ragazzino io se i doriani avessero saputo che i genoani avevano in serbo una grande coreografia avrebbero cercato di giocare alle 8 del mattino per metterli in difficoltà, e viceversa.

Oggi, invece, lo scopriamo dai comunicati, i tifosi sognano di costruire un organismo trasversale che possa rappresentarne i bisogni: lo trovo legittimo, ancorché “moderno”, solo ancora non capisco cosa c’entri questo con il derby al lunedì. Non era più efficace aprire un tavolo con tutti i gruppi disponibili?
Forse no, o forse si.

Del resto in questa vicenda c’è almeno un altro lato oscuro, quello della doppia riunione in Prefettura che si è conclusa con lo spostamento della gara: “Ha prevalso la considerazione di garantire due giorni separati al derby e alla fiera di Sant’Agata”, ha dichiarato all’uscita l’Assessore Fiorini, senza minimamente citare la protesta dei tifosi. Cioè, fatemi capire: con il calendario calcistico uscito ai primi di agosto dell’anno scorso, per fare questa considerazione avete dovuto organizzare una riunione a due giorni dalla partita? Con i biglietti già venduti?

Ecco un altro dei misteri delle cose fatte “all’italiana”.

Copyright 2024 © riproduzione riservata Samp News 24 - Registro Stampa Tribunale di Torino n. 44 del 07/09/2021 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 26692 - PI 11028660014 Editore e proprietario: Sport Review S.r.l Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso a U.C. Sampdoria S.p.A. Il marchio Sampdoria è di esclusiva proprietà di U.C. Sampdoria S.p.A.