2014
Derby del Marketing: Samp e Genoa si raccontano
Quanti in questi anni fra i tifosi blucerchiati nel periodo di presentazione della nuova maglia si aspettavano il colpo ad effetto, uno stile totalmente rivisto, una fascia blucerchiata spostata chissà dove o un nuovo colore di base per poi rimenere irrimediabilmente deluso? In tanti viaggiano con la fantasia, non i direttori dell’area marketing di Sampdoria e Genoa, che ai taccuini de Il Secolo XIX hanno raccontato qualche simpatico retroscena sulle scelte strategiche relative alle maglie.
Marco Caroli, direttore dell’area marketing della Sampdoria, parte subito con una precisazione: «I nostri colori sono un totem, un simbolo: la tradizione prevale sull’aspetto economico. Si può discutere sul fatto che la maglia del Doria sia la più bella del mondo, ma è senza dubbio la più riconoscibile. Da 12 anni abbiamo lo stesso sponsor, se ne arrivasse uno nuovo con più soldi ma con idee troppo fantasiose diremmo no. L’unica eccezione sui colori la facciamo per i portieri, per gli altri 10 in campo però i colori sono quelli tradizionali».
Dello stesso avviso anche Daniele Bruzzone, pari ruolo di Caroli al Genoa: «La nostra politica punta al massimo rispetto della nostra storia. Maglie classiche, rossoblù e massima attenzione ai dettagli stilistici come la divisioni in quarti della maglia, d’altra parte siamo il club più antico d’Italia».
Le pretendenti per la produzione delle maglie delle due genovesi però non mancano: «Un vecchio sponsor, tanti anni fa – racconta Caroli -, propose il rosa: idea bocciata». «A noi hanno proposto inserzioni bianche o gialle su maniche e busto – rivela Bruzzone -».
Se le maglie cambiano poco c’è il forte rischio di venderne poche: «Puntiamo sugli accessori – spiega Caroli -: la pashmina va sempre forte, ma in generale i risultati sono molto buoni». «Al Genoa diamo molto spazio al vintage: la new entry è la maglia dell’ultimo scudetto -rivela Bruzzone-».
Spazio ai record di vendite sulle maglie negli ultimi anni: «La più venduta del Genoa? Quella di Milito, ora vanno forte quelle di Gilardino e Portanova. Alla Samp? Cassano, ma Palombo si difende».