2014
Delvecchio: «Il mio idolo era Cerezo. Il giorno più bello? La Nazionale con la maglia della Samp»
Gennaro Delvecchio, da qualche settimana ha appeso le scarpe al chiodo ed ora è passato dal campo alla scrivania, come nuovo responsabile dell’area tecnica del Barletta. Ma la Serie A, l’ex centrocampista classe ’78, l’ha vissuta da protagonista con il Lecce, il Catania e soprattutto la Sampdoria, disputando più di 300 partite tra i professionisti e vestendo anche la maglia azzurra.
Delvecchio oggi è un dirigente, ma a gianlucadimarzio.com racconta le sue emozioni passate ed il suo punto più alto della carriera vissuto nelle tre stagioni in blucerchiato tra il 2006 ed il 2009, realizzando anche 16 reti festeggiate spesso con i suoi indimenticabili balli sfrenati.
Così inizia il racconto dell’ex numero 40: «Chi era il mio idolo? Da bambino e fino a quando sono arrivato alla Sampdoria mi sono sempre ispirato alla tecnica ed alle giocate di Toninho Cerezo. Un grandissimo giocatore, veramente».
«Il ricordo più bello della mia carriera? Beh è stato quello di svegliarmi una mattina perché mi squillava il telefono. Dall’altra parte della cornetta c’era Umberto Marino, all’epoca segretario generale della Sampdoria, che mi comunicava la convocazione in Nazionale. Il momento più emozionante della mia carriera. In pochi centesimi di secondo mi è passata davanti agli occhi tutta la mia vita».