2013
Delneri: «Sarei potuto rimanere alla Samp, ma…»
L’ultimo allenatore a lasciare veramente il segno nella storia della Sampdoria è sicuramente Luigi Delneri, autore di una storica cavalcata nella stagione 2009/2010, culminata con il quarto posto valido per i Preliminari di Champions League, un traguardo assolutamente stupefacente nel calcio moderno, ottenuto grazie a una grande organizzazione di gioco e a una coppia d’attacco in formato Re Mida, con ogni pallone trasformato in oro da Antonio Cassano e Giampaolo Pazzini, che conquistarono anche la chiamata in Nazionale alla fine di quella magica stagione.
Intervistato dal Corriere di Bergamo, l’ex allenatore blucerchiato ha passato in rassegna la sua carriera, giunto a un momento di stallo dopo aver cambiato sponda del Bisagno allenando per qualche settimana il Genoa senza ottenere risultati, nonostante storicamente Delneri abbia sempre fatto bene in piazze non troppo grandi e meno bene in piazze più blasonate: «Da questo punto di vista conta molto il periodo di entrata di un allenatore: quando devi ricostruire è tutto più difficile. Dal Chievo dei miracoli sono arrivato al Porto Campione d’Europa: durò poco ma per scelta mia, era una situazione in cui i giocatori contavano più del tecnico. Partimmo bene battendo il Liverpool di Rafa Benitez che vinse poi quella Champions League, lanciai anche giocatori giovani come Pepe, Raul Meireles e Bosingwa, giocatori che hanno fatto carriera. Poi andai alla Roma, con la quale non stavo facendo male visto che al momento dell’esonero ero sesto in classifica. Come alla Juventus, ma alla Juve mi si ruppero giocatori chiave come Quagliarella, Iaquinta e De Ceglie: fino a quel momento ero terzo in classifica. Ora è tutto legato ai risultati: sarei potuto rimanere alla Sampdoria dopo il quarto posto, ma la chiamata della Juventus non si poteva rifiutare».