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SN24 – Delle Monache: «Pronto per la B. Voglio restare e portare la Sampdoria dove merita»
Marco Delle Monache, attaccante della Sampdoria, ha parlato in vista della prossima stagione di Serie B: le dichiarazioni
Marco Delle Monache, attaccante della Sampdoria, ha parlato in vista della prossima stagione di Serie B. Ecco quanto dichiarato dal talento classe 2005 ai microfoni di sampnews24.com.
SERIE B – «Il livello e l’intensità sono più alti, la palla va veloce. È una categoria in più e si sente. Mi sento pronto per la Serie B, prontissimo. La palla qui te la mettono anche quando non ti vedono, devo stare sveglio e sfruttare gli spazi. Devo essere più concentrato. Non vedo l’ora di cominciare e giocare. La pressione non mi spaventa, anzi mi piace e mi permette di stare sul pezzo. Mi gasa un sacco».
FUTURO – «Non mi faccio dire niente, non leggo niente perché non mi interessa. Vado per la mia strada e affronto quello che mi offre il destino. Ovviamente voglio rimanere alla Sampdoria, in Serie B non c’è una squadra più bella per la quale giocare. Poi questa maglia bellissima…».
FERRARIS – «Non l’ho mai visto di persona, ma l’ho visto da foto e video. È uno stadio all’inglese, mi piace un sacco. Il calore dei tifosi mi carica, poi quando entro in campo penso alla partita».
SOGNO – «Tornare in Serie A perché è là che deve stare la Sampdoria. Sogno un gol sotto la Sud, ma mica uno…».
ZEMAN – «Mi ha insegnato tutti i movimenti, attaccare la porta e l’atteggiamento anche fuori dal campo. Lui nota tutto, devi fare sempre tutto al massimo. È una bellissima persona, lo chiamano maestro proprio per quello. Anche se i suoi allenamenti sono durissimi, però poi in campo voli tra gradoni e balzi».
PIRLO – «Essere allenato da un campione del genere è un’emozione indescrivibile, lui ha vinto davvero tutto. Mi ha dato un po’ di consigli su come attaccare la porta, a me piace rientrare e calciare. Sono innamorato del pallone, poi lo butto anche dentro. Differenza con Zeman? Lui ha allenato un sacco e ha molta esperienza, e fa lavori che si facevano trent’anni fa. Pirlo mi piace, però sono diversissimi e non posso fare un paragone».
4-3-3 – «È il modulo giusto per me, è perfetto. Mi piace di più giocare a sinistra, ma dove mi mettono gioco».
MODELLI DI RIFERIMENTO – «Mi ispiro a Insigne, mi piace molto. Ma anche Caprari e Verratti, essendo di Pescara. Il mio fisico mi piace, ma vorrei avere più forza e allenare il piede debole. Devo sempre migliorare in tutto, comunque».
FAMIGLIA – «Siamo molto legati, i miei zii, mio nonno, i miei genitori. Sono passato da tutti quanti a nessuno… È difficile, però la mia famiglia mi sta sempre vicino e non sarò mai da solo. Mi hanno sempre detto di inseguire i miei sogni a qualunque costo, facendo sacrifici».
NONNO BLUCERCHIATO – «Mio nonno Bruno mi diceva di tifare la Sampdoria quando ero piccolo. Era innamorato della maglietta blucerchiata. E ora il destino… Lui mi ha accompagnato ovunque, mi portava da tutte le parti e si faceva trasferte lunghissime pur di vedermi anche solo per cinque minuti. È il mio primo tifoso. È rimasto contento quando ha saputo della Sampdoria. Mi ha detto di non aver paura di niente perché qui posso starci benissimo».
AMBIENTAMENTO – «Sono ragazzi maturi, sanno come farmi sentire a mio agio. Non sento la differenza di età, ho giocato un anno e mezzo con i grandi e sono abituato. Chiaramente la differenza c’è rispetto a loro, ma non la noto. Ho legato molto con Paoletti, abbiamo giocato contro in Primavera e siamo anche quasi vicini di casa. Ma anche con gli altri giovani, un po’ con Verre che è stato a Pescara».
BRUCIARE LE TAPPE – «Se sono forte? Quello lo dicono gli altri. Più faccio bene, meglio è per mettermi in mostra. Non ho mai paura in campo, penso che la mia sicurezza possa aiutarmi in campo. Sono più libero mentalmente».
FUORI DAL CAMPO – «Sono un ragazzo umilissimo, concentrato su quello che fa e dà sempre una mano a chi ha bisogno senza chiedere qualcosa in cambio. Sono un ragazzo d’oro fuori dal campo. Non sono timido, zero».