2014

Delio Rossi torna a parlare: «Alla Samp sono stato bene, purtroppo…»

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Era un po’ che non lo si sentiva in giro: Delio Rossi era stato avvistato alla festa dei quarant’anni dal primo scudetto della Lazio, che ha avuto luogo lunedì scorso all’Olimpico. Ora il tecnico torna a parlare a mesi dall’esonero: «Della Samp non ho più volutamente parlato per un motivo di rispetto reciproco, non sarebbe elegante se lo facessi ora. Certamente sono molto contento della salvezza della squadra e molto contento per i ragazzi che hanno raggiunto l’obiettivo prefissato all’inizio della stagione».

REGOLE DEL GIOCO – Ci si chiede se Rossi sia rimasto più rammaricato o rancoroso per come è andata a finire a Genova: «E’ una domanda trabocchetto, non ci casco. Io sono un allenatore e non lo faccio dall’altro ieri: so che nel calcio ci sono delle regole e un tecnico può rischiare l’esonero, come è successo al sottoscritto. Sta nell’ordine delle cose: certamente non fa piacere, ma succede. Non c’è altro da dire». In questi mesi Rossi è stato tranquillo: «Né io, né la mia vita siamo cambiati: seguo sempre il calcio e non mi sono presto nessun semestre sabbatico. Mi guardo anche intorno perché voglio tornare a fare il mio lavoro, ma aspetto le condizioni giuste, i progetti giusti. Vivo a Roma con la mia famiglia».

RITORNO AL PASSATO – L’altra sera è tornato sulla scena con la festa laziale: «E’ stata una bella rimpatriata una società in cui sono stato bene, ma sarei stato contento anche se l’avessi fatta a Lecce, Palermo o Salerno… – dichiara il tecnico a “Il Secolo XIX”, a Genova per un anno – Ho fatto quella battuta perché mi hanno messo a fare l’allenatore di una delle tre squadre di vecchie glorie, ma quando ho dovuto fare la formazione ho visto che avevo in campo sette giocatori che oggi sono a loro volta tecnici (tra questi c’era anche Mihajlovic, ndr). Così gli ho detto: «Siete tutti allenatori, ma la faccia se va male ce la perdo solo io».».

MIHA E SALVEZZA – A proposito di Mihajlovic, lui temporeggia sul rinnovo e si vedono somiglianze con l’anno scorso e la sua situazione: «Non mi permetto di giudicare la sua situazione perché non la conosco, so come l’ho vissuta io e nel mio caso c’era solo da aspettare. Anch’io l’anno scorso mi ero salvato e in modo non troppo diverso. Ripeto, però, non ho voglia di tornare sul passato». Ci si chiede se alla fine la Samp si sarebbe salvata con lui quest’anno: «Io presumo di sì, ma ogni tecnico pensa di essere il migliore, perciò è una domanda inutile – rincara l’ex allenatore blucerchiato – Ripeto, un esonero fa parte del gioco per chi fa questo mestiere e non serve dire altro».

FUTURO E RINGRAZIAMENTI – Il futuro offre orizzonti nuovi per Rossi: «Prima o poi tornerò in panchina, ma come detto aspetto l’opportunità giusta, mi guardo intorno. Non ho smesso di amare questo lavoro e mi piacerebbe rientrare, ma alle giuste condizioni». Infine, il rapporto con i tifosi della Samp. Ci si chiede come le due parti si siano lasciate: «Purtroppo quando le cose s’interrompono all’improvviso non c’è molto tempo per i rapporti. A questo proposito, approfitto di voi perché vorrei chiarire che alla Samp mi hanno trattato benissimo, mi hanno voluto benissimo e sono tutti senti che ho ricambiato e ricambio ancora oggi – chiude Rossi – Resto legato alla società e all’ambiente: è stata un’esperienza che avrei voluto andasse diversamente, ma purtroppo è andata così».

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