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Delio Rossi: «Sampdoria-Atalanta è indecifrabile. È calcio d’agosto»

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Delio Rossi, ex tecnico della Sampdoria, ha fatto il punto sulla gara contro l’Atalanta: le parole su Giampaolo e Gasperini

Delio Rossi, ex tecnico della Sampdoria, ha fatto il punto sulla gara contro l’Atalanta: le parole su Marco Giampaolo e Gian Piero Gasperini a Il Secolo XIX.

SAMPDORIA-ATALANTA«La partita di domani sera per me è indecifrabile, può venire fuori qualsiasi risultato. Veniamo da due campionati anomali per via del Covid. In più quest’anno si comincia molto presto ed è una situazione a cui non eravamo abituati. Inoltre non ci sono grandi disponibilità economiche, le squadre di medio livello i colpi li faranno probabilmente a fine mese. Io non mi fido tanto del calcio d’agosto, c’è il rischio di prendere lucciole per lanterne o se le prime quattro partite vanno bene, pensi di non dover ricorrere troppo al mercato, se vanno male pensi di aver bisogno di molti giocatori. In questi casi conta molto la strategia del club. E poi c’è lincognita del Mondiale a novembre. Ora non avrebbe senso fare una preparazione sul fondo. Le squadre che avranno meno giocatori al Mondiale saranno agevolate e in quel mese potranno fare una preparazione classica con più ritmo e meno volume».

GIAMPAOLO E GASPERINI«Quell’anno Marco è stato il mio secondo. In realtà lui non voleva fare l’allenatore perché cera suo fratello Federico in squadra e si sentiva un po’ in imbarazzo. Lo costrinsi io a farlo. Per come ho conosciuto Marco lui mi sembra un “buono”, mentre Gasperini mi dà la sensazione di essere abbastanza rigido, più un sergente di ferro, ma non lo conosco bene come Giampaolo con cui ho lavorato».

MAESTRI«I maestri, gli intermedi e i gestori. Alla prima categoria appartengono Zeman, Sarri, Gasperini, Giampaolo e anche io. Sono gli allenatori che vogliono che la squadra si muova in una certa maniera in fase di possesso e di non possesso. Sono tecnici caratterizzati. Poi certo tra Giampaolo e Gasperini ci sono delle differenze a livello tattico. Marco predilige la difesa a quattro, Gasp quella a tre».

GLI INTERMEDI«Max Allegri e Carlo Ancelotti. Ma non è detto che siano meno bravi. Semplicemente li reputo più idonei ad allenare le squadre con grandi giocatori a cui devi lasciare una certa libertà e che non puoi ingabbiare. Poi c’è la terza categoria quella dei gestori come Zidane o i tecnici delle nazionali».

RECORD PRESENZE«È  un segno di continuità. È un discorso bilaterale. Le società li considerano ideali per il loro club e gli allenatori a loro volta preferiscono allenare in quelle piazze perché si trovano bene lì». 

NUOVA PANCHINA«Sono in aspettativa, noi allenatori abbiamo questi periodi in cui non alleniamo. Io aspetto anche perché non so fare altro».

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