2013
Delio Rossi in conferenza stampa: «Siamo padroni del nostro destino»
Udinese-Sampdoria si giocherà domenica prossima alle ore 12.30, orario insolito e sgradito alla maggior parte dei tifosi. Quest’oggi alla stessa ora era in programma la conferenza stampa di mister Delio Rossi, che si è presentato puntuale nella sala stampa del “G.Mugnaini”.
SampNews24 era presente con l’inviato Massimo Piperissa che ha raccolto le parole del tecnico blucerchiato. Risposte sintetiche ma molto significative quelle di Delio Rossi che ha iniziato rispondendo ad una domanda sulle condizioni fisiche di Gianluca Sansone: «Sansone si è allenato regolarmente ed è a disposizione».
Un momento non semplice, con una squadra che ha molti indisponibili, è una doppia prova?: «Ci sono questi momenti nel campionato, forse abbiamo pagato un po’ questa corsa affannosa, adesso c’è un calendario insidioso. Siamo in una posizione che siamo artefici del nostro destino, noi non dobbiamo rincorrere, sono gli altri a doverlo fare. Però questa squadra, come dissi in tempi non sospetti, ha bisogno di tutti».
Come si caricano quelli che finora hanno trovato poco spazio?: «Sono giocatori che si sono sempre allenati, giocare nella Sampdoria in Serie A davanti ai propri tifosi se c’è bisogno di caricare i giocatori vuol dire che c’è qualcosa che non quadra, non stiamo parlando di bambini, sono dei professionisti è il loro pane quotidiano. Vivono per giocare, io l’ho sempre detto, il treno passa, l’importante è stare in stazione. Tutti ci dobbiamo meritare la riconferma, non solo i giocatori ma anche i dirigenti».
Paura nei giocatori?: «No. Paura no, però sicuramente quello che ti riusciva prima ora ti riesce meno e quindi ci si trova un po’ in difficoltà. Ma è nei momenti di difficoltà che si vede il vero valore e vengono fuori i veri uomini. Si deve fare leva sul carattere dei giocatori».
Domenica si deve tornare a “sporcarsi le mani”, in che senso?: «Tutto l’ambiente fino a dieci giorni fa pensava al futuro, allo stadio, invece adesso d’amble si torna a parlare di presente. Per me, come ho già detto, la verità sta nel mezzo. Ci si deve rimboccare le maniche, nel senso che dobbiamo ancora lavorare; quando abbiamo fatto bene, l’abbiamo fatto in toto, non abbiamo mai avuto dei picchi oppure dei giocatori che ci hanno fatto la differenza in modo abissale, quando abbiamo fatto bene il merito era di tutta la squadra, così ora facciamo meno bene, ma in generale».
In questo momento delicato la vicinanza del Presidente è importante?: «Io penso che le società, gli ambienti si vedono in momenti così. La società ci è sempre stata vicino e ci starà fino alla fine del campionato per raggiungere il nostro obiettivo».
Un gruppo molto unito quello della Sampdoria, lo dimostra il fatto che, anche se squalificati, Daniele Gastaldello e Angelo Palombo seguiranno la squadra ad Udine: «Ci sono dei giocatori, che secondo me, hanno una valenza sia dentro che fuori dal campo».
Come procede il recupero di Andrea Costa?: «Costa è leggermente più indietro rispetto agli altri, questo è un discorso anche individuale. Lui ha un problema che è una vecchia cicatrice e ci sta andando cauto».
La pressione di far punti per la salvezza potrebbe mettere in difficoltà la squadra?: «Devo dire che la squadra quando era sotto pressione ha sempre fatto bene, se devo essere sincero, forse ci vuole un po’ di pressione. Noi, come ho già detto, siamo padroni del nostro destino, la nostra situazione ci deve dare una certa serenità, per affrontare le restanti partite con tranquillità».
Il ritiro anticipato è una punizione?: «Io non ho mai inteso il ritiro come una punizione. Partiamo oggi perché la trasferta è molto lunga e poi anche perché mercoledì abbiamo un’altra partita. Non siamo abituati a giocare ogni tre giorni».
La convocazione di Luca Piana?: «Ci sono delle defezioni soprattutto in difesa e quindi è anche un’occasione per il ragazzo di respirare l’aria della prima squadra».
Nervosismo?: «Un pizzico di sana tensione ci vuole, l’importante è che non si vada oltre le righe».
Un passo indietro alla sfida con la Fiorentina, la Samp è stata un’educanda in quel match?: «Con la Fiorentina siamo stati in partita fino al gol e anche dopo, poi è venuta fuori la differenza e probabilmente anche al se avessimo giocato al massimo avremmo perso. Secondo me il metro di paragone è sbagliato, perché con una squadra del nostro livello, vedi Bologna, abbiamo fatto bene».
Domenica però c’è l’Udinese, che sta attraversando un ottimo momento. Come si ferma la squadra di Guidolin?: «Come tutte le altre squadre, giocando alla pari loro, perché se giochi al di sotto, come contro la Fiorentina, rischi di perdere. Di Natale? Ha fatto la storia del club e non solo. Devo dire che l’Udinese è un modello per il calcio italiano, un esempio da imitare perché hanno un’ottima capacità di scegliere, accudire e far crescere i giocatori. Tutte le squadre hanno da chiedere qualcosa al campionato, se fai questa categoria sei consapevole che affronterai delle squadre che fino all’ultimo sono motivate, ci mancherebbe altro».