2013
Delio Rossi a Sampdoria Club: «Questa squadra ha un futuro»
Una lunghissima e dettagliata intervista quella proposta su SampdoriaClub che ha come protagonista il Mister Blucerchiato: Delio Rossi.
Una chiacchierata a tutto tondo che parte dall’infausta notte di Lazio – Sampdoria, quando la Coppa Italia fu vinta ai rigori dalla Lazio, fino al suo approdo alla Sampdoria.
«In quel momento, quando ho fatto quel saluto, quell’applauso ai ventimila sampdoriani, mi è sembrato giusto perchè arrivare ad una finale è comunque un traguardo e logicamente c’è una squadra che deve vincere e una che deve perdere. Bisogna anche essere capaci a saper perdere e voi l’avete fatto in maniera esemplare»
Poi si passa a un secondo ricordo, questa volta meno felice per Mister Delio Rossi, quando sedeva sulla panchina del Palermo e la Sampdoria gli strappò il sogno Champions League.
«Si sono invertite le parti l’anno successivo: quel pareggio ha portato la Sampdoria in Champions. Quell’anno la Sampdoria fece meglio di noi, il calcio è anche questo frutto di episodi. Quell’episodio condizionò una stagione, ma avevo la coscienza apposto di aver fatto tutto il possibile»
Sempre con il Palermo arriva poi il momento più triste per la Sampdoria, la retrocessione in serie B, sulla panchina c’era sempre Delio Rossi.
«Fui sinceramente dispiaciuto, noi avevamo solo giocato la nostra partita, ma vedere quei tifosi applaudire comunque Palombo e compagni in lacrime mi fece effetto. E’ in quel momento che ho pensato che avrei voluto lavorare qui nel mio futuro».
E il futuro in blucerchiato per Delio Rossi è arrivato dopo la parentesi infelice di Ciro Ferrara, il momento era delicato soprattutto per le partite che la Sampdoria avrebbe dovuto affrontare: Lazio, Juventus e Milan. Con la Lazio arriva la sconfitta, ma contro la Juventus in trasferta è una vittoria epocale.
«Non è mai facile andare a vincere a Torino, anche se qualche volta ci ero riuscito. E’ stata una vittoria di cuore di tattica. Ero felice per i tre punti ma soprattutto perchè ho avuto la conferma che i ragazzi stavano facendo esattamente quello che avevamo deciso nello spogliatoio durante l’intervallo».
In lontananza si profila il Derby della Lanterna, Delio Rossi a Roma dopo la vittoria della Lazio fece un tuffo nella fontana del Gianicolo, anche a Genova c’è una bella fontana e sarebbe auspicabile un secondo tuffo.
«Fu un gesto gogliardico quello di Roma, poi avevo fatto un voto quindi dovevo portarlo a termine… Vissi l’emozione di un Derby a Genova, quando Genoa e Sampdoria erano entrambe in serie B nel 1999, pareggiamo all’ultimo minuto. Adesso il mio presente e futuro sono alla Sampdoria e lo vivrò come allenatore di questa. Farò di tutto perchè la Sampdoria vinca»
Il futuro della Sampdoria, dopo le parole di Edoardo Garrone, sembra legato a doppio filo con quello di Delio Rossi.
«Anche in passato il mio nome era stato accostato a quello della Sampdoria, solo che avevo un accordo con la Fiorentina e poi c’era anche il discorso della categoria da valutare, però alla fine sono approdato a Genova. Penso che questra squadra abbia un grande futuro. Bisogna però chiaramente vivere il presente: siamo nella metà destra della classifica e abbiamo fatto delle belle partite contro Juventus, Napoli e Roma ma questo è solo l’inizio. Mi auguro che in tempi brevi potremo passare alla parte sinistra della classifica. Questo è un anno di transizione, ma questa squadra può posizionarsi proprio al di sotto delle grandi. Riguardo al mio futuro non esiste alcun problema per la firma del contratto, nel senso che nel momento che firmo per una società sei mesi o sei anni io in realtà mi lego a vita. Sto bene a Genova, ho fatto un contratto di sei mesi per dare modo alla società e alla gente di conoscermi».
Un pensiero va anche a Riccardo Garrone che con la sua dipartita ha privato il mondo del calcio di un vero gentiluomo, Delio Rossi ha un bellissimo ricordo del Presidente.
«Non nego che la mia scelta di venire alla Sampdoria, più che discorsi di classifica, ha inciso profondamente conoscere le persone che guidavano la società. Perchè sono una di quelle persone che non pensa tanto al discorso economico, ci devono essere valori che una persona deve rispettare. Qui ho visto un certo stile, onestà nei confronti del mio predecessore. Non ho avuto il piacere di conoscerlo bene, ma il mondo del calcio ha perso una grande persona»