2015
De Silvestri: «Vorrei arrivare alla finale di Parigi»
Dopo il brutto infortunio subito proprio con la maglia azzurra, Antonio Conte non ci ha pensato due volte a richiamarlo in Nazionale appena messosi in sesto. Lorenzo De Silvestri oltre a essere tra i migliori italiani nel suo ruolo, è forse tra i giocatori più rappresentativi dello spirito che Antonio Conte vuole vedere in campo. E proprio per questo, il commissario tecnico ha speso per lui belle parole in conferenza stampa, motivando la convocazione inattesa dai più. «Io ho sempre detto che il mio obiettivo era riprendere da dove avevo lasciato. Sono orgoglioso delle parole di Conte, lo ripagherò presto, appena potrò. Spero di fare parte a lungo di questo gruppo. De Rossi mi è venuto a trovare a Villa Stuart, anche Marchisio, Montolivo mi ha scritto un bel messaggio. Ho sentito il calore da parte di tutti, questo buol dire che mi sono comportato bene, ho fatto vedere di essere un ragazzo perbene e questo è bello», ha spiegato il terzino destro ai microfoni del canale Youtube della Nazionale.
Una vita da atleta, ma come ormai ben sappiamo, il calcio è entrato tardi nella vita di De Silvestri. Tanti gli sport praticati prima, sport di fatica, e forse è proprio questo che ha aiutato il terzino della Sampdoria a imporsi nel suo ruolo fin da giovanissimo. «Ho fatto fin da piccolo sci di fondo, e non sci in discesa come tutti quanti, ho fatto ginnastica artistica, attrezzistica, e atletica. Ma quando andavo a scuola nelle pause giocavo a calcio. Ogni tanto dicevo a mio papà: “Io vorrei giocare a calcio” ma lui “No, non se ne parla magari più avanti”. Ci tengo anche a ringraziare mio padre, perché quegli anni sono stati un po’ turbolenti, anche se a me piace qualsiasi sport. Ho l’indole di fare sport, perciò lo ringrazio pubblicamente».
Lorenzo De Silvestri fin da giovanissimo è entrato nel giro degli Azzurri, rendendoi protagonista in tutte lòe selezioni giovanili fino alla prima chiamata in Nazionale maggiore. Uno dei ricordi più belli le Olimpiadi di Pechino. «Le Olimpiadi? Me le ricorderò per sempre. Condividere il Villaggio Olimpico con Nadal, Gasol, lanciatori di peso, maratoneti… Vedevi tutti i tipi di atleti, per me che ho fatto tanti sport è stato bellissimo». Nel 2010 la prima chiamata in Nazionale maggiore. «Mi ricordo che in tribuna ci fu anche Baggio, poi che noi vincemmo 5-0 contro le Far Oer, che anche se erano le Far Oer non è mai facile vincere con così tanti gol senza prenderne anche se la nazionale non er di super livello. È stato un esordio coi fiocchi che non dimenticherò mai».
Non solo sport, ma anche musica e arte: le passioni di De Dilvestri spaziano a 360 gradi. Se dovesse identificarsi con una canzone, non ha alcun dubbio: «”Born to run” di Bruce Springsteen. Tra virgolette sono nato per correre, ho fatto tanti sport di sacrificio e di corsa, il mio ruolo, il terzino, è un ruolo di fatica». Se dovesse paragonare Buffon e Conte a due artisti, le scelte non sono affatto banali: «Buffon è un Andy Warhol. E’ il più grande di tutti i tempi. Per Conte invece dico Pollock, è un artista che lavorava con l’action painting, anche Conte è uno che ci mette tantissima volontà nel cercare di dare un aiuto alla squadra».
In chiusura, Lorenzo esprime un desiderio: «Vorrei essere alla finale di Parigi, sicuramente. Sarebbe un sogno e già un sogno sarà partecipare all’Europeo con la maglia della Nazionale».