2015

De Silvestri: «Orgoglioso di questa squadra. Manca la cultura della sconfitta»

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Lorenzo De Silvestri trova la sua quarta rete in stagione con la maglia della Sampdoria, chiude il campionato col pareggio contro il Parma e commenta, in zona mista, l’andamento generale della gara con una parentesi sul mercato, che lo vedrà protagonista a fronte della comproprietà da risolvere con la Fiorentina.

«Il bilancio è positivo perché abbiamo fatto 56 punti, un miglioramento enorme rispetto all’anno scorso: abbiamo lottato per l’Europa fino alla fine, non l’abbiamo ottenuta sul campo ma va bene comunque così, speriamo di arrivarci fuori dal campo. Il futuro? Non lo so nemmeno io, quindi aspetteremo il mercato, perché ogni sessione aspetto la situazione che va a evolversi. Mi sento maturato molto, sono tranquillo per il mio futuro».

«In questo ultimo periodo è mancata la rabbia, la voglia di raggiungere l’obiettivo, ma non si può rimproverare niente a nessuno. Dà fastidio che ci siano alcuni giudizi troppo affrettati, ma questo è il calcio: ci sono da molto tempo, non c’è equilibrio, non c’è cultura della sconfitta, si va avanti così, ma sono orgoglioso della squadra perché non è facile partire in un modo e continuare e arrivare all’obiettivo, non è semplice. Complimenti a tutta la squadra e a tutto lo staff. Il fatto di andare in Europa è un fattore positivo, perché prima di tutto porta dei soldi alla società, secondo perché sono delle trasferte molto importanti, sia per i tifosi che per la crescita dei giocatori. Porta prestigio alla società, quindi ho sentito un po’ di cose che sarebbe stato meglio non andare, rifiutare, ma sono cose che non fanno bene alla società, al mondo del calcio, all’ambiente Sampdoria: non ha insegnato questo fino a ora la nostra società, ha sempre dato anzi dei valori importanti. Non ha senso gettare fango sulla squadra: l’equilibrio non c’è, lo ripeto».

«Il prossimo allenatore? Non saprei davvero, sicuramente vorrei un allenatore che mi faccia migliorare perché voglio continuare così. Vedremo il mio futuro e chi ci sarà qui. Con Mihajlovic ho fatto un percorso di miglioramento in fase difensiva, perché mi ha rotto le palle quotidianamente, quando non mi concentravo, quindi lo ringrazio per questo. Non hanno aiutato le voci sul suo futuro, certo, perché sembrava già fatta a febbraio, mentre noi ci giocavamo una cosa molto importante. Necessitavamo di aiuto perché siamo relativamente giovani e queste voci non ci sono venute incontro».

«Tutti dicevano che dopo Conte la Juventus avrebbe perso quella rabbia, e invece non è stato così. Mihajlovic ha fatto un grandissimo lavoro con la Samp, ma la società troverà l’allenatore giusto per continuare. Ovviamente con noi ha parlato, così come ha fatto il presidente Ferrero. Mi sento migliorato molto, a 27 anni ho raggiunto una maturazione definitiva e sono orgoglioso della mia crescita, ringrazio la Sampdoria e anche me stesso: quattro gol non li avevo mai fatti in un campionato. Ora c’è lo stage e spero di convincere Conte a portarmi anche alle prossime partite: ce la metterò tutta, come ho sempre fatto».

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