2014
De Silvestri: «L’equilibrio è la nostra forza. Da Costa è da Mondiale»
Uno dei punti di riferimento della Samp, Lorenzo De Silvestri ha abbondantemente festeggiato l’obiettivo raggiunto dai blucerchiati: salvezza con otto giornate d’anticipo e mantenimento della massima serie. Forse lo si potrebbe definire uno dei leader dello spogliatoio: «Già, dall’anno scorso a questo si sono aggiunti altri giovani in squadra. E così mi sono ritrovato fra i più esperti. A inizio stagione avevo intrapreso questo discorso, diventare un punto di riferimento, un aiuto per tutti. Poi io sono così anche di carattere, mi sono concentrato un po’ di più. Oggi abbiamo portato a casa questo risultato con l’impegno di tutti. Io spero di aver assolto al mio compito, aver dato una mano ai ragazzi: loro sono intelligenti, seri, hanno fatto tesoro alla prima di ogni consiglio che gli veniva dato».
IMPRESE ED EQUILIBRIO – Eder ha definito la salvezza appena raggiunta “un’impresa”: «Penso che sia un termine appropriato, considerando il tipo di partenza che abbiamo avuto – commenta De Silvestri ai microfono de “Il Secolo XIX” – E adesso tutti ci fanno i complimenti, però posso assicurare che abbiamo vissuto periodi molto negativi». A salvezza raggiunta, ci si chiede se erano brocchi prima o se oggi la Samp è più forte: «Questo è il calcio. Quando le cose non si incastrano e non si crea l’alchimia, non avevamo la consapevolezza dei nostri mezzi. Dopo abbiamo iniziato a capire che invece eravamo e siamo tutti buoni giocatori. In quel periodo avevamo invece insicurezze, paura a entrare in campo».
SAN MIHA – Poi è arrivato Mihajlovic: «Ha compreso subito dove c’era da intervenire e ha saputo tirar fuori quelle qualità che c’erano. Anche con questo mister abbiamo perso delle partite, però sempre con un certo metodo, imponendo il nostro gioco. A Roma abbiamo perso 3-0, ma nel primo tempo avevamo risposto colpo su colpo». Il tecnico ha molti meriti sul rendimento attuale: «Se si vanno a guardare i risultati, con lui la Samp ha fatto 31 punti in 18 partite. Quindi ha meriti altissimi. Però io mi sento di dare un merito grosso anche alla squadra. Comprendendo anche chi ha avuto meno occasioni di scendere in campo e non si è mai lamentato. E non è facile nemmeno quest’atteggiamento, quando l’età media della squadra è molto bassa».
INTERVENTI STRUTTURALI – Il mister parlò di uomini dopo la sconfitta di Bergamo: «C’era il rischio di mollare e invece abbiamo subito dimostrato di saper reagire. Da uomini. Questo è un altro aspetto che fa la differenza, la capacità di invertire la rotta». Ci si chiede se questa Samp può aprire un ciclo: «E’ la stessa domanda che mi è stata fatta un anno fa in questo periodo…». De Silvestri prova a mettersi nei panni del tifoso doriano: «Mi augurerei che questa salvezza sia un punto di partenza per aprire un ciclo. Che venisse data a ogni persona il giusto ruolo nell’organizzazione. Mi pare che la società stia lavorando per questo e credo sceglierà le persone giuste. Sono convinto che si possa aprire un ciclo, ma qui c’è bisogno anche di altre cose: centro sportivo di livello, settore giovanile di qualità e uno stadio… però sì, un ciclo si può fare».
GIUGNO TRA MONDIALE E SCELTE – A giugno, De Silvestri dovrà fare una scelta tra la Samp e il ritorno a Firenze: «Come l’anno scorso ci ho capito di nuovo poco. Sono ancora in prestito ma la Samp stavolta ha il diritto di riscatto della metà. Chissà, magari adesso costo un po’ meno, non lo so – scherza De Silvestri – Tutto è rimandato a giugno. Prima di arrivare là ho ancora otto partite da disputare con la Samp al massimo, anche perché a giugno c’è il Mondiale. Non voglio pensarci, so che devo disputare otto grandi partite. Voglio finire nel miglior modo questo percorso». Proprio la Fiorentina è l’avversario di domani: «Ci aspetta un trittico di spessore: Fiorentina, Lazio e poi Inter. I 40 punti in classifica ci permettono di affrontarlo con la massima serenità. I nostri obiettivi non sono finiti».
OBIETTIVI FINALI – Ci si chiede quali siano i prossimi: «Li sappiamo io e Mihajlovic. Ve li diremo a fine anno». Il tecnico serbo ha fatto ulteriormente crescere De Silvestri: «Tanto. Ho avuto dei momenti in cui pensavo di esser già maturo, sia alla Lazio che alla Fiorentina. Invece probabilmente quello era il percorso particolare preparato per me, per la mia crescita. Ora mi sento pronto, dentro e fuori dal campo. Mihajlovic mi ha dato molta autostima e mi ha fatto migliorare nella fase difensiva, dove avevo più bisogno. Ora mi sento un terzino completo: prima lo pensavo, ma non lo ero. Oltre i numeri, è una rappresentazione di maturità. E nello stesso tempo la constatazione di come abbia raggiunto un buon livello di continuità di prestazione nelle due fasi».
DA COSTA DA MONDIALE – Chissà se ci sarà riconoscenza verso questo gruppo: «Nel calcio manca l’equilibrio. Questo è un gruppo di valore. Ma quando le cose vanno male, tutti si sentono allenatori. Io penso che sia proprio l’equilibrio a far andare lontano. Guardate quanto è capitato a Da Costa: è un professionista esemplare, sul pezzo, sempre pronto a dare una mano. Ha fatto partite incredibili e ha ricevuto critiche ingenerose e ingiuste. Sapete che penso? Per me meriterebbe di andare al Mondiale. Angelo vale Julio Cesar, se non di più. La Sampdoria prima era scarsa, ora è fortissima. Prima erano da cambiare dieci giocatori, ora nessuno – chiude De Silvestri – Invece, in certi momenti, la forza sta proprio nel dire niente se non «aspetta un attimo, nel mantenere la lucidità».