2014
De Silvestri e la passione per l’arte: «Speriamo in una Samp capolavoro»
Lorenzo De Silvestri è alla sua terza stagione con la maglia della Samp e forse è diventato uno dei giocatori più amati dalla tifoseria. Non solo per il suo rendimento, ma per il suo impegno viscerale nei confronti dei colori blucerchiati. E la nuova stagione è ripartita con un nuovo presidente: «In effetti è stato dato un taglio netto, rispetto a una storia che durava da tempo, e adesso nell’ambiente ci sono grandi aspettative per il nuovo assetto societario. Ma a noi giocatori tutto questo deve interessare relativamente, il nostro referente immediato è rappresentato dal mister e dal suo staff. Abbiamo appena cominciato a lavorare duro, qui a Bardonecchia, in funzione di un campionato nel quale vogliamo tutti migliorarci rispetto alla scorsa stagione».
200 IN A E FERRERO – Il Mondiale è sfumato, ma Lollo non molla l’obiettivo azzurro: «Ho già respirato l’aria della nazionale e farò di tutto per tornarci, anche se da un punto di vista concreto il primo obiettivo personale è arrivare alle 200 presenze in Serie A: sarebbe una gran cosa farlo con la maglia blucerchiata – afferma De Silvestri a “Il Corriere Mercantile” -. Tra Lazio, Fiorentina e Sampdoria sono arrivato a 180 tonde: non manca molto, ma bisogna sempre arrivarci». Paragonato con l’arte, Ferrero assomiglia a…: «Forse a un futurista, alla Boccioni oppure Balla, con la loro idea del movimento irresistibile. Lo abbiamo incontrato a Genova in occasione del pre-ritiro e ci ha fatto un’ottima impressione: è un uomo che ha gran voglia di fare e di lasciare un segno nel calcio. Ci ha chiesto il massimo impegno e da parte mia, come da tutto il gruppo, c’è la massima disponibilità».
TRA POLLOCK E LA NUOVA STAGIONE – Il gruppo e l’allenatore blucerchiato sono gli stessi dell’anno scorso. Ci si chiede quale pittore sarebbe adatto per De Silvestri a dipingere questa Samp: «Mi piacerebbe Jackson Pollock, il caposcuola dell’action painting, per cui dipingere era diventata quasi un’attività atletica. Era svolta con una fisicità che finiva per trasferirsi sulla tela, un’esplosione di colori di grande impatto e suggestione. Metafore a parte, lavorare con lo stesso tecnico e con un gruppo già collaudato ci aiuterà ad accelerare i tempi per raggiungere un buon rendimento collettivo, in vista di una stagione nella quale saremo chiamati a confermarci e, se possibile, a fare meglio che in passato».
SAMP COME CAPOLAVORO – La spontaineità di Pollock al posto del rigore geometrico di Mondrian, per esempio: «Senza disciplina, il talento si perde. Lo scorso anno non eravamo partiti malissimo, ma c’era qualche problema di convinzione che il derby, arrivato troppo presto e finito troppo male, ha amplificato. Ci ha fatto perdere convinzione nei nostri mezzi: a quel punto serviva qualcosa di diverso. Il nuovo mister ha fatto un grande lavoro tattico, dando ordine e geometria alle nostre qualità individuali, ma sopratutto sul piano delle motivazioni». La nuova Samp come opera d’arte: «I colori ci sono, il talento anche. Ce la metteremo tutta per farne qualcosa di non troppo lontano da un capolavoro».