De Silvestri all'ITC Montale: «Estero? Un'esperienza da fare» - Samp News 24
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2014

De Silvestri all’ITC Montale: «Estero? Un’esperienza da fare»

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Era presente al Istituto Tecnico Commerciale “Eugenio Montale” per un evento a sfondo sociale, ma Lorenzo De Silvestri ha avuto modo anche di parlare di Sampdoria. Come ci ha riportato il nostro inviato sul posto Gabriele Corso, il terzino – protagonista della campagna “Non fare autogol”, valida per aiutare i ragazzi ad apprendere un sano stile di vita – ha parlato così delle sue abitudini fuori dal campo: «Noi siamo costretti a mantenere un tipo di vita sano, perché il nostro copro è la nostra azienda e dobbiamo mantenerlo in situazione congrui. Per noi è fondamentale non bere e non fumare, siamo cresciuti con questa mentalità».

CONDIZIONE FISICA – Continua lo stesso terzino blucerchiato: «Mi sento un privilegiato, perché faccio un lavoro che amo. Però, alla loro età (rivolgendosi ai ragazzi del Montale, ndr), ho dovuto rinunciare alle serate in discoteca o ai week-end con gli amici. Sono andato via di casa a vent’anni, mi è mancato sopratutto quello. Però lo rifarei altre mille volte, perché ripeto: mi sento un privilegiato». Sulle sue abitudini culinarie: «Prima della partita mangio le solite cose: pasta, pollo – racconta il numero 29 blucerchiato –  Invece, subito prima della gara, bresaola e carne bianca. D’estate me la godo di più, però bisogna sempre stare attenti per mantenere una certa attività fisica».

SOCIAL NETWORK ED ESTERO – Ci si chiede se anche De Silvestri appartenga alla lunga schiera di giocatori fanatici dei social network: «Facebook non lo uso più da tre-quattro anni. Mi piace particolarmente Twitter e Instagram, perché mi piace condividere foto e momenti con gli amici e i tifosi». Su una possibile esperienza all’estero: «Mi piacerebbe, come è accaduto per miei amici che si sono trasferiti all’estero per lavoro – risponde De Silvestri – Giocare in un altro campionato sarebbe bello, anche per imparare lingue nuovo: l’inglese lo so abbastanza bene».

COMPAGNI E LAVORI ALTERNATIVI – Sul rapporto con i compagni di squadra, in un gruppo nel quale De Silvestri si è inserito abbastanza bene: «Capita di vederci a pranzo o cena, magari con mogli o fidanzate. E’ normale che ci si veda tutti i giorni. Spero un domani di non perdere queste amicizie a fine carriera – chiude il terzino destro della Samp – un po’ come mi è successo invece con gli amici di scuola». Senza calcio, chissà cosa ne sarebbe stato di De Silvestri: «Mangerei qualche dolce in più, però sarei cresciuto con un padre malato di sport. Ho sempre fatto sport fin da piccolo: forse mi sarei tolto qualche sfizio in più. Avrei comunque mangiato sano».

SQUADRA DEL CUORE E IDOLI – Sulla squadra del cuore, nessun dubbio: «La Lazio, sono tifoso fin da piccolino con miei amici». Sull’idolo: «Sotto il profilo calcistico mi piaceva Zambrotta. Come sportivo di tutti i giorni e per la sua preparazione mentale e l’allenamento, invece, mi ispiro a Mohammed Alì». Un consiglio per i giovani calciatori e per coloro che sognano di diventare professionisti: «Crederci sempre. Qualsiasi momento di vita che si passa si supera, crederci anche in questo momento di vita – raccomanda l’esterno blucerchiato – Io ci ho sempre creduto, anche quando mi dicevano che non ero abbastanza bravo. Adesso sono soddisfatto di quello che sono diventato perché sono un privilegiato: addirittura mi gioco la chance di andare al Mondiale».

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