2015

De Silvestri a tutto tondo: «La Samp ha una tifoseria matura. Sono felice e soddisfatto»

Pubblicato

su

L’appuntamento con la Lazio per Sinisa Mihajlovic ha un sapore particolare e la stessa cosa può dirsi per Lorenzo De Silvestri che, purtroppo, non potrà dare il suo contributo in quanto il recupero dall’infortunio non è ancora terminato.

La sfida contro la Lazio è un match di vertice, entrambe terze e entrambe con la voglia di rimanere tali. Ma che la Sampdoria arrivasse così in alto, a questo punto, è qualcosa che va oltre le più rosee aspettative: «Il fatto che questa sarebbe stata una sfida tra terze a questo punto del torneo era impensabile. Noi abbiamo un gruppo molto unito, e in questo è fondamentale Mihajlovic. È lui che ci ha trasmesso fiducia, ci ha dato un’organizzazione di gioco particolare. Ci alleniamo a ritmi elevatissimi. Noi, proprio come il Mister, cerchiamo di migliorare in ogni singolo allenamento. Stiamo crescendo insieme. Quest’anno Okaka è migliorato un sacco. Ci giocavo spesso contro nei derby delle giovanili e spaccava sempre la partita. Ci ha messo un po’ ad emergere, ma adesso le sue qualità vengono fuori. E poi è un ragazzo perbene, si impegna per lui e per i compagni» puntualizza De Silvestri alla Gazzetta dello Sport.

Mentre la Sampdoria, dopo la Lazio, troverà l’Empoli i ragazzi di Pioli invece dovranno affrontare il Derby della Capitale. Partita delicata che tutti i giocatori vogliono giocare: «Le partite prima del Derby sono partite particolari. I diffidati stanno attenti, e si cerca di evitare botte che possano metterti in dubbio per la gara successiva. Ma la Lazio è forte, e dopo le feste le partite sono strane. Non li sottovaluteremo, ma credo che loro sappiano, nonostante il Derby alle porte, che contro di noi è uno spareggio». La Sampdoria torna all’Olimpico e la mente inevitabilmente ritorna alla finale di Coppa Italia, vissuta anche da De Silvestri con grande trasporto: «Ero allo staggio il giorno della finale di Coppa Italia (tra Doria e Lazio n.d.r.). Il giorno prima ero a Londra per Bayern – Dortmund. Due finali tesissime, anche se a Roma ero particolarmente coinvolto».

Mihajlovic, Ferrero, l’ambiente Samp con i suoi tifosi: tante variabili che fanno sentire soddisfatto Lorenzo De Silvestri. I calciatori sono professionisti, considerati privilegiati, soggetti a tanta attenzione mediatica soprattutto durante il mercato: «Siamo privilegiati e me ne rendo conto, ma la nostra vita è piena di alti e Bassi. Nel calcio si vive sulle montagne russe, si è costretti a crescere in fretta: nel bene e nel male tutto viene enfatizzato, e restare con i piedi per terra a 20 o 25 anni non è facile. In questa società un trentenne è considerato giovane a patto che non sia un calciatore. Ma quello che conta è la passione. Sono felice di giocare a calcio: quando inizio a correre dietro a quel pallone dimentico le cose negative. Però credo che questa intervista sia l’esempio che con la tenacia i sogni si possono realizzare. Sono molto soddisfatto delle mie prestazioni. Da due anni mi sento bene e gioco su buoni livelli. In questo mi aiutano obiettivi a breve termine. Volevo miglirare in fase difensiva, grazie a Mihajlovic e all’impegno quotidiano credo di essere effettivamente cresciuto. Ora voglio tornare in Nazionale. Ma il lavoro paga».

Il Mister e il presidente Ferrero, due facce di questa Sampdoria: «Mihajlovic è una persona molto seria, ma sa anche scherzare. Essendo stato calciatore sa come rapportarsi con noi: ci invita a cena, ci racconta gli aneddoti di quando giocava. Era un grande campione, all’inizio ci metteva in soggezione. Poi lavorandoci scopri che è una persona molto umile. E quando siamo in campo, con lui non si ride più. Però non è assolutamente un sergente di ferro. Il presidente Ferrero ha due facce. In tv ride e scherza, con noi è serio e attento. Ma da bravo romano sta anche allo scherzo: su Whatsapp il suo status è “con poco si campa, con niente si muore” e in un nostro gruppo privato gli abbiamo ricordato di rispettare questa sua massima anche con noi» e riguardo ai tifosi De Silvestri non ha dubbi «Qui i tifosi capiscono che ci sono dei momenti in cui i calciatori devono cambiare aria. Forse in questo a Genova sono più maturi. Ma sia a Roma che a Genova l’accoglienza che viene riservata ad un ex dipende sempre dal rapporto che ha avuto con la tifoseria e dal modo in cui se ne è andato».

 

Exit mobile version