2014

De Leo: «Grande voglia di ricominciare. Peccato per l’Italia al Mondiale»

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Il pre-raduno del primo luglio a Nervi si avvicina ed Emilio De Leo, il tattico e assistente di Sinisa Mihajlovic, è sempre più pronto per l’inizio della nuova stagione: «Non vedo l’ora, quando torno a casa finisce che lavoro più che al lavoro. Difficilmente riesco a staccare la spina dal calcio e quest’anno ho pure da occuparmi di una casetta qui a Cava de’ Tirreni, che va sistemata». Insomma, molta fatica ma tanto entusiasmo. Intanto i Mondiali imperversano, magari seguiti con l’occhio del tattico: «Non proprio diversamente da tutti, ma un po’ di deformazione c’è. Per esempio io sto attento ad aspetti che magari si colgono meno: la lunghezza delle squadre, i movimenti senza palla, gli schemi su calcio da fermo…».

GIUDIZIO MONDIALE – Un piccolo giudizio sulla rassegna brasiliana: «Dal punto di vista tattico non mi è sembrato di qualità troppo elevata. Squadre molto lunghe, spesso sbilanciate, distanze quasi mai corrette tra i reparti. Vale anche per grandi squadre europee come Spagna e Italia, che su queste cose in genere fanno scuola – conferma De Leo ai microfoni de “Il Secolo XIX” -. Credo sia un torneo molto condizionato da altri fattori, anzitutto quello climatico. E’ per questo forse che sudamericani e caraibici stanno dando il meglio: sono più abituati a questo clima». Eppure l’Italia e le altre squadre si preparavano da mesi al clima torrido: «Dal punto di vista scientifico sono tutti preparati, ma forse conveniva andare in Brasile prima invece che ricreare a casa quel clima».

NUOVA GUIDA – A Mihajlovic è piaciuto molto il Costa Rica, a De Leo…: «Faccio anche qui un richiamo tattico: con le squadre molto lunghe e senza un tatticismo esasperato, son venuti fuori i giocatori velocisti a muoversi tra le linee. Tra questi ci sono Messi, Neymar, Muller, lo stesso Campbell». La Samp intanto ha un nuovo presidente: «Son molto curioso di conoscerlo. Le prime parole di Ferrero sono state ottimiste e questo fa piacere, perché lavorare in un ambiente fiducioso è sempre meglio. Tengo a dire che l’esperienza con Garrone è stata ottima: tutti noi dello staff siamo stati onorati di avere a che fare con lui».

TATTICI D’ESTATEMihajlovic imposterà tutto sul 4-3-3 e il suo assistente è pronto: «Pronto a suggerire le migliori soluzioni rispetto al sistema che il mister sceglie. Sia io che lui riteniamo il 4-3-3 e il 4-2-3-1 i sistemi migliori». Ci si chiede cosa faccia un tattico d’estate: «Si allena in due modi. Da una parte consolidando le tecniche del nostro modo di giocare, così da esser sempre più preparati per spiegare ai ragazzi il da farsi fin dagli allenamenti. Dall’altra cercando di approfondire nuove strategie e studiando gli avversari con video, filmati e pc. Può sembrare un allenamento meno faticoso di quello fisico, ma vi assicuro che ti prosciuga».

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