De Leo: «Dobbiamo minare le certezze della Roma. Il terzo posto? Ci teniamo» - Samp News 24
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2014

De Leo: «Dobbiamo minare le certezze della Roma. Il terzo posto? Ci teniamo»

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Il Bayern ha mostrato la via. Certo, la Samp non avrà Lewandowski e Robben nelle sue fila, ma Emilio De Leo – tattico che fa parte dello staff di Mihajlovic – avrà preso nota di quanto accaduto martedì sera all’Olimpico: «Qualche suggerimento la partita ce l’ha dato, ma ce lo teniamo per noi… sicuramente ci ha detto che il Bayern è forte e la Roma è una squadra di personalità abituata a dominare le partite. Se però si riesce ad affrontarla con capacità tecniche e motivazionali forti, puoi pensare di minarne i meccanismi e avrai quindi più chance di fare risultato. Il Bayern c’è riuscito; noi siamo la Sampdoria, bisogna fare le debite proporzioni».

CERTEZZE MINATE – Qualcosa in particolare ha colpito De Leo rispetto al 7-1 del Bayern all’Olimpico: «La loro capacità di esser aggressivi e comprimere la Roma nella propria metà campo. Hanno fatto un pressing feroce e immediato sui difensori giallorossi, grazie a mezzi tecnici di livello superiore e a una forte personalità. Ne è conseguita una capacità del Bayern di recuperare palla in zona altissima, facendo in modo che la Roma non riuscisse nemmeno a pensare alle linee di uscita – ha spiegato il tattico ai microfoni de “Il Secolo XIX” -. Robben, sopratutto nel primo tempo, gli ha creato problemi, ma hanno anche trovato tempi e modi giusti per aggredire la linea difensiva della Roma. Se mini le certezze tattiche e di personalità dell’avversario, hai più chance».

DIFFERENZE – Forse è cambiato un po’ il gioco della Roma rispetto allo scorso campionato: «Nella sostanza no, è simile. Però ha interpretazioni leggermente diverse a seconda di chi gioca. Totti è diverso da Destro, Gervinho da Llajic. Hanno dei principi di gioco elastici. Però sono più rodati, hanno maggiore dimistichezza con il modulo». Ha cambiato di più la Samp, passata dal 4-2-3-1 al 4-3-3: «Noi abbiamo cambiato modulo anche nell’ottica di riuscire a gestire meglio determinate situazioni. Nella scorsa stagione, talvolta nella nostra volontà di giocarcela contro tutti siamo stati un po’ troppo sfrontati. Questa stagione l’inserimento di alcuni elementi più esperti, uniti all’anno in più dei nostri giovani, ci ha portato una maggior maturità. Ora dovremmo riuscire a gestire tutto con meno ansia».

FILOSOFIE DI GIOCOMihajlovic e Garcia, per filosofia di gioco, sono due tecnici di tipo europeo. Samp-Roma esulerà dal panorama che offre la A in questo momento: «Io credo di sì. Samp e Roma sono accomunate dalla voglia di vincere attraverso il gioco, dal volere fare la partita. Ci sono tutti i presupposti per assistere a una sfida divertente, anche per il pubblico. Qui da noi si pensa ancora molto al “non prenderle”. La nostra difesa ha dei numeri importanti e apparentemente qualcuno potrebbe pensare che ragioniamo più sull’equilibrio che sulla fase d’attacco. Ma non è così: ancora stamattina (ieri, ndr) ci siamo allenati un’ora a costruire la manovra con difensori e terzini».

PAZIENZA – Filosoficamente parlando, Samp-Roma come Roma-Bayern: «Un po’ sì. Una spiegazione di Roma-Bayern: quando in Europa trovi una squadra che gioca come te ma è più forte, hai problemi». Forse è anche meglio preparare una partita contro una squadra offensiva che contro una catenacciara: «Forse è diverso. Prepararsi a una squadra che si chiude significa anche allenare la pazienza, sapere che in 90′ magari ti potrà capitare una sola occasione e non la puoi sbagliare. Una squadra più forte ti mette apprensione, ma paradossalmente ti concede anche opzioni offensive maggiori, se sei bravo a sfruttarle. Aggiungo però che tra le cosiddette grandi, Juventus e Roma, sono un gradino più su».

TATTICA COME ARMA – Un rigore tattico forse può colmare la distanza tecnica tra le due squadre: «Può ridurre il fattore imprevedibilità legato alle qualità degli avversari. Una squadra bene organizzata può concedere a un’avversaria forte magari tre palle-gol anziché dieci. E poi, aggiungo, in partite come quella di sabato contano molto la motivazione, l’approccio, l’atteggiamento. E da questo punto di vista Mihajlovic è un maestro, con lui non sono ammessi cali. Sabato il punto di partenza sarà essere umili e organizzati».

EQUILIBRIO – Non c’è solo Totti da fermare (bestia nera per la Samp), ma anche altri: «Vero, però faccio notare il salto di qualità che gli ha fatto fare Garcia. Penso che il tecnico francese stia portando avanti un percorso nato con Zeman e proseguito con Luis Enrique, criticatissimo qui in Italia. La Roma di oggi è nata lì». La Samp sta lavorando molto sullo spazio tra le linee: «Perché lì possiamo dare problemi alla Roma. Per fare questo devono lavorare in sintonia tutti i reparti». In chiusura, ci si chiede cosa si possa fare per disturbare la Roma: «Essere aggressivi, con equilibrio. Applicare i nostri principi di gioco con rigore, pur conservando quella leggerezza di volercela giocare con tutti. E poi vogliamo stare lì in classifica: cominciamo a tenerci».

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