Editoriale

Damsgaard miniera d’oro. La Sampdoria fiuta già l’affare

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Damsgaard stupisce tutti, o quasi. Non la Sampdoria, che lo ha strappato alle big d’Europa con largo anticipo

Adesso è sulla bocca di tutti, ma chi avrebbe mai immaginato che Mikkel Damsgaard si potesse rivelare così incisivo (a soli vent’anni) sia nella Sampdoria sia con la maglia della nazionale danese, addolcendo l’esordio di ieri con l’assist per il 2-0 alla Svezia? La risposta è inevitabilmente una: nessuno.

Pagato 6,5 milioni di euro al Nordsjaelland (cessione più elevata nella storia del club) durante il mercato di gennaio 2020, il centrocampista classe 2000 ha assaporato l’atmosfera bogliaschina qualche mese più tardi, a luglio, mettendosi subito in mostra e convincendo il tecnico Claudio Ranieri a concedergli una possibilità. Prima il debutto in Serie A in casa della Juventus, poi la prima da titolare con la Fiorentina. Nelle successive cinque partite, Coppa Italia compresa, Damsgaard ha sempre visto il campo.

Frutto della crescita del calciatore, del coraggio dell’allenatore e dell’intuito della dirigenza, che ha visionato a lungo le prestazioni di Damsgaard da remoto e di persona, convincendosi che le sue qualità potessero fare al caso della Sampdoria. È questa la prima mossa azzeccata dell’anno, nonostante le numerose critiche per aver pensato all’acquisto di un giovane anziché a un rinforzo immediato in ottica prima squadra, che ha accarezzato la retrocessione in Serie B per diverse settimane nel corso della passata stagione.

Il tempo ha dato ragione all’ottimo lavoro di scouting svolto dalla rete di Riccardo Pecini, che certamente non è nuovo a questo tipo di affari. E sulla stessa lunghezza d’onda dei vari Joachim Andersen, Milan Skriniar, Patrik Schick e Lucas Torreira (per citarne solo alcuni), nell’ambiente blucerchiato si fiuta già l’affare. La valutazione di Damsgaard è già salita a 15 milioni di euro, ma potrebbe aumentare a dismisura con una buona dose di continuità in campionato e nazionale maggiore. Il futuro, però, è lontano. Godiamoci il presente. Godiamoci Damsgaard.

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