2013
Dall’esordio alla fascia: la carriera di Poli e il Cagliari
Il destino a volte è proprio curioso. Nel calcio forse è persino più incredibile per le storie che tesse, con la semplicità di eventi concatenati in modo impeccabile. È, più o meno, il caso di Andrea Poli. Era il Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, un 4 novembre di 2007 nel pieno dell’epopea di Mazzarri: la Sampdoria era impegnata al Sant’Elia di Cagliari, chiamata, quella volta come ieri, ad infrangere una tradizione negativa ormai quasi inquietante. E la Samp ci riuscì, vincendo e travolgendo i sardi per 3-0. Volpi, Caracciolo, Maggio: già solo leggendo i nomi dei marcatori, ci si rende conto che siano passati quasi cinque anni (e forse, sembrano anche di più). Quella partita la ricorderà particolarmente bene proprio il protagonista della nostra storia: Andrea Poli, prelevato da Marotta e Paratici dal Treviso. Il centrocampista veneto, quel giorno, entrò dalla panchina ed esordì in Serie A.
Poi il Sassuolo, una grandissima stagione in Serie B e il ritorno alla base, a Genova. La staffetta con Tissone e le ottime partite giocate sotto la guida di Delneri: in tante squadre ormai avevano sottolineato più di una volta il suo nome nei loro taccuini. La Champions League, l’esordio in Europa e poi le grandi delusioni di una stagione tremenda, anche a livello personale: perché nemmeno Poli giocò bene in quella disgraziata stagione. La retrocessione e quel biglietto di sola andata in direzione Milano, sponda nerazzurra. Un periodo strano, in cui Poli ha giocato poco e male nella prima parte e poi più che bene nella seconda: il periodo è strano soprattutto per come finisce perché l’Inter, a dispetto di ogni pronostico, non lo riscatta e preferisce rinforzarsi con Mudingayi e Gargano. A quel punto, Poli, un po’ intontito e un po’ deluso torna alla Samp: lo fa con l’umiltà di chi vuole riaffermarsi, rialzarsi. Ci riesce: ad oggi, il vittoriese è uno dei più continui e positivi elementi della stagione blucerchiata. Ieri, la definitiva consacrazione: a livello ufficiale più che tecnico-tattico perché Poli, come del resto i suoi compagni, non ha fatto una buona partita. Ha indossato la fascia di capitano, proprio a Cagliari, dove tutto era iniziato. Augurandoci che proprio lì a Cagliari, Poli non abbia chiuso idealmente il suo ciclo blucerchiato.