2014
Da Costa: «Col Sassuolo per salvarci. Samp come un sogno»
Nonostante la vittoria per 5-0 sull’Hellas, sugli scudi c’è stato anche Angelo Da Costa: prestazione maiuscola quella del brasiliano, capace di fermare tutti gli attacchi degli scaligeri. Un effetto strano: «Non ci ho pensato. Il primo intervento è stato importante, gli altri sono arrivati quando la gara era ormai stravinta. Ma ogni gol può cambiare la storia di una partita e quindi posso dire che evitare una rete non è mai inutile. Ero molto concentrato, volevo come tutti cancellare Bergamo». Domenica cose strane al Ferraris: «L’assist dell’arbitro, Renan che segna di destro, Soriano di sinistro: tante cose incredibili difficilmente si erano viste. Abbiamo avuto un po’ di fortuna, ma credo che abbiamo fatto il possibile per meritarcela».
Un Da Costa superstar con i piedi, quasi da brasiliano d’attacco: «Il mister lavora tanto su questo aspetto, dice che il portiere è il primo degli attaccanti, cui spetta di far ripartire l’azione – commenta il numero uno blucerchiato – Nelle ultime partite ho provato a uscire palla al piede. Certo, essere nato in Brasile aiuta, ma non tanto per la tradizione, quanto perché in patria siamo abituati a giocare spessissimo a calcetto, disciplina che aiuta». Proprio il Brasile soffre qualche problema nel ruolo in vista del Mondiale: «In effetti, toccherà a Julio Cesar, che però ha avuto difficoltà nel corso della stagione. In rosa c’è anche Cavalieri, che non giocava nel Cesena. Credo sia un problema di ricambio generazionale: dopo anni che ci si affida a un campione, non è facile sostituirlo».
A proposito di Mondiale, un commento anche sul suo amico Sergio Romero, che sta facendo panchina al Monaco: «Sta lavorando duramente. Sarà titolare al 100% con l’Argentina e farà una grande Mondiale». Tornando al campionato, ora il Sassuolo: «Una partita importante, a 37 punti non siamo ancora matematicamente salvi. E’ quindi uno scontro diretto, vogliamo vincere per dare senso al 5-0 di domenica». A Sassuolo tutti ricordano Da Costa per quella parata sul rigore di Sansone nella semifinale d’andata dei play-off di B, nel giugno 2012. Chissà se ne parla con Sansone: «Con lui no… ma per me resta una delle gioie più grandi da quando sono qui alla Sampdoria, forse da quando gioco a calcio. Anche se non fu quella la parata più difficile e importante».
E così il pensiero vola alla gara di ritorno a Modena, quando il brasiliano salvò il risultato: «Penso a quel tiro da fuori area di Magnanelli. Vidi arrivare il pallone all’ultimo, fu una deviazione d’istinto, eravamo sull’1-1 e mancava poco. Sarebbe stato difficile recuperare – ricorda l’estremo difensore della Samp a “Il Corriere Mercantile” – Ma tutta la stagione fu memorabile, riuscii a dare il mio contributo dall’inizio alla fine». Mihajlovic è stato fondamentale per la stagione di Da Costa: «Per me è stato importante trovare un allenatore che mi desse fiducia, che fosse la stessa persona sia che le cose andassero bene che andassero male. Mi ha aiutato a trovare un equilibrio ideale».
Finalmente sono arrivati anche gli applausi dei tifosi, che mancavano da un po’ di tempo: «Sento di dover riconquistare ogni volta, nel mio ruolo gli errori pesano più delle cose fatte bene. Prima di me la Samp ha avuto grandissimi portieri, l’aspettativa è sempre molto alta». E ora cosa c’è nel futuro di Angelo Da Costa? E’ lui stesso a spiegarlo: «Io qui mi trovo bene, da quando sono arrivato a Genova vivo qualcosa di molto simile a un sogno e vorrei continuare a viverlo a lungo, per quanto sia consapevole che non dipende tutto da me. Fin quando sarò qui, darò sempre il massimo, per vedere dove sarò riuscito ad arrivare – chiude il brasiliano – Voglio meritarmi sempre di più la Sampdoria».