2014

D.A.SPO, al via la nuova disciplina: taser alla polizia e pene più severe

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Vi avevamo dato un’anticipazione del contenuto del decreto legge intitolato “Disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive, di riconoscimento della protezione internazionale, nonché per assicurare la funzionalità del Ministero dell’Interno” e con il via libera del Senato e il voto di fiducia posto al Governo queste disposizioni entreranno in vigore dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Le modifiche, che partono dal cambio di disciplina per il D.A.SPO di gruppo e per l’arresto in flagranza fino alla frode sportiva, danno nuove possibile per la lotta contro la violenza negli stadi ma includono anche la “tassa” per la sicurezza negli impanti sportivi. Non ci sono stati emendamenti particolarmente importanti dal passaggio tra Camera dei Deputati e Senato e i contenuti del provvedimento sono stati accolti positivamente dalla Lega Calcio.

Un piccolo schema delle modifiche sostanziali:
Divieto di accesso allo stadio: 3 anni per i responsabili di violenze di gruppo (con partecipazione attiva del singolo), se recidivo la pena passa da un minimo di 5 ad un massimo di 8 anni.
– Il D.A.SPO potrà essere applicato anche a chi è stato denunciato o condannato per esposizione di striscioni offensivi, violenti o razzisti, per i reati contro l’ordine pubblico e altri delitti gravi sia in Italia che all’Estero.
Le trasferte potranno essere vietate fino ad un massimo di due campionati in caso di gravi episodi di violenza; chiunque metta in atto comportamenti per i quali è previsto il D.A.SPO (violenza, turbativa dell’ordine pubblico, esposizione di striscioni offensivi, violenti o razzisti, cori del medeismo tipo) potranno essere arrestati in flagranza di reato e in flagranza differita (entro 48 ore). Potranno applicarsi ai recidivi misure di sicurezza e prevenzione; inoltre la Polizia sarà dotata di taser (pistola elettrica) la cui sperimentazione avverrà tenendo conto delle cautele necessarie.
Le società sportive dovranno versare una quota dell’incasso (dall’1 al 3%) per gli straordinari degli agenti di sicurezza. E aumentano sensibilmente le pene per la frode sportiva: fino a 9 anni di carcere per chi compra o vende una partita, mentre in caso di combine vengono consentite le intercettazioni e l’imposizione di misure cautelari in carcere.

Il decreto legge che ha ottenuto 164 voti favorevoli contro il 109 contro, è stato accolto positivamente per quanto concerne le disposizioni di sicurezza, un po’ meno per quanto riguarda la “tassa” per la sicurezza: «Confermo l’apprezzamento per i contenuti del provvedimento sicurezza, anche perchè concordati con le istituzioni e le componenti dello Sport» precisa Beretta, come riporta Repubblica «ma l’imposta per coprire i costi è iniqua, il calcio italiano è un contribuente molto importante e assicura all’erario entrate dirette e indirette significative. Già da tempo inoltre copre tutte le spese relative alla sicurezza all’interno degli impianti».

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