2014

Criticità a Marassi, ass. Boero: «Consorzio, società e comune devono parlarsi»

Pubblicato

su

Intervenuto ai microfoni dell’emittente televisiva genovese Primocanale, l’assessore allo sport del Comune di Genova Pino Boero, ha parlato dell’annosa questione legata all’impianto sportivo di Marassi, tra le evidenti criticità riscontrate e le problematiche con il consorzio che ha attualmente in gestione la struttura.

«Anche nei progetti del Consorzio Stadium, il Ferraris deve subire un po’ di modifiche e di migliorie. I problemi credo siano quelli chiari, che si leggono sulla stampa oggi: da un lato abbiamo il Consorzio Stadium, che dice “Bisogna che saldino e allora iniziamo i lavori”. Dall’altro lato, gli altri dicono “Prima iniziate i lavori”. È chiaro che l’interesse della città sia quello di avere uno stadio, funzionale e funzionante, e sicuramente migliorato nelle strutture. A ogni modo, termini un po’ adnormi come “Fa schifo” non li userei».

Con un intervento congiunto delle parti in causa, consorzio, società sportive e lo stesso Comune, guardando prima di tutto al bene della città, certe problematiche potrebbero finalmente trovare una soluzione. «Sicuramente delle criticità ci sono e sono state rilevate anche all’inizio quando nel 2012 è stato consegnato. Il consorzio è consapevole di ciò. D’altra parte la posizione anche del presidente Beppe Costa è molto chiara sotto questo aspetto. Io credo che sarebbe opportuno che le due società e Stadium si sedessero a un tavolo – come detto dal presidente Costa – e ragionassero in nome del bene della città e delle due squadre. Ovviamente il Comune se interpellato potrà sedersi anche a questo tavolo per ascoltare e cercare, nel limite del possibile, di fare il discorso al servizio della città».

E sulla possibilità di vedere il Ferraris aperto non solo per eventi sportivi, ma anche di altra natura: «Io sono convinto di si. La logica ormai di queste strutture non è legata alle sole partite di campionato. Dovrebbe essere in qualche modo aperto a molti possibili avvenimenti. È chiaro che questo comporta altro tipo di organizzazione, ma soprattutto comporta l’impiego di risorse e delle modifiche. A mio parere, il futuro degli stadi e del Ferraris è quello».

Exit mobile version