2013
Costa si racconta a Samp Tv: «Iniziai a giocare a calcio quasi per caso»
Sul finire dell’intervista di Andrea Costa ai microfoni di Samp Tv, il difensore blucerchiato ritorna indietro nel tempo, raccontando la sua storia fin da quando era bambino e tirava i primi calci al pallone.
Il ventisettenne romagnolo, molto legato alla propria terra d’origine, parla così del suo avvicinamento al mondo del calcio: «Il fatto di diventar calciatore è stata quasi una casualità, perché, normalmente a cinque o sei anni si inizia già a fare la scuola calcio, ma io ho cominciato più tardi perché non ne avevo una gran voglia. Giocando con gli amici comunque si accorsero che era bravino e allora mi hanno invitato a iniziare a giocare seriamente e da lì partì tutto. Mi accorsi che poteva diventare il mio lavoro quando firmai il primo contratto, perché ti rendi conto che non è più solo un divertimento ma è anche una grossa opportunità. I miei genitori erano del tipo “prima la scuola poi dopo tutto il resto”, ma comunque penso che per me sia stata una fortuna, in quanto mi hanno sempre dato molte opportunità differenti. Io sono stato fortunato a non dovermi spostare molto per il mio lavoro da calciatore, ho avuto la possibilità di finire gli studi e di questo ne sono molto contento; altri miei colleghi su questo aspetto sono stati meno “fortunati” in quanto hanno dovuto prendere il loro fagottino e spostarsi in giro per l’Italia».
Infine un pensiero alla sua terra, che l’anno scorso è stata stravolta dal terremoto che ha sconvolto la vita dei suoi compaesani: «Nel mio paese, a Reggio Emilia, non ci sono stati molti danni, ma in altri paesi dove ho degli amici i danni sono stati parecchi. La cosa più brutta per me è stato il fatto di essere lontano, essere qui a Genova e vedere cosa stava succedendo laggiù; sicuramente è una sensazione brutta e di impotenza. Però il popolo emiliano in generale è un popolo che non si piange addosso e infatti in poco tempo hanno fatto tante cose per tirarsi su; in quella situazione si è rimboccato le maniche per riprendere la vita normale».