Editoriale
Cosa ci resta dal Franchi
La Samp lascia Firenze con la consapevolezza di potersi migliorare sul mercato: Defrel sembra spaesato, Gabbiadini non può essere l’unico acquisto
Il pari al “Franchi” è stata una beffa, l’ennesima di questa stagione, ma dinanzi al “mea culpa” di Giampaolo non c’è terreno fertile per parlare di calcio giocato. D’altronde è sotto gli occhi di tutti, compreso dell’allenatore, che la prestazione non è stata delle migliori e che la superiorità numerica, avuta per tutto il secondo tempo, non è stata adeguatamente sfruttata. Anzi, sembrava che la Samp fosse messa in campo meglio in undici contro undici. Dilungarci però su questi di campo è davvero ridondante, in questo caso, perché sappiamo che il “Franchi” è un terreno ostico, che il pareggio è arrivato al fotofinish su una disattenzione difensiva e che il resto della partita non è stato giocato ad alti livelli. Se non fosse stato per due calci piazzati e per un ottimo colpo in tandem di Gabbiadini-Quagliarella non saremmo arrivati a segnare, nemmeno con la porta che si spalanca dinanzi ai piedi di Jankto, che ha sciupato la più nitida delle occasioni avute nei 90 minuti.
Gli aspetti su cui vorrei soffermarmi sono legati esclusivamente ai movimenti di mercato che potrebbero aspettarci nei prossimi dieci giorni e che dovremmo aspettarci. Innanzitutto partiamo dal reparto offensivo: posto che Quagliarella e Gabbiadini dovrebbero formare la nuova coppia titolare e che Caprari, autore di una nuova prestazione incolore con i gigliati, rappresenterebbe il sostituto da far entrare in corsa per rompere gli equilibri avversari, è palese che Defrel non riesca più a dare quell’apporto richiesto a una squadra che sta lottando per l’Europa. Il quarto posto è a 4 lunghezze, il quinto a sole tre, per essere più realistici: serve, insomma, quella fame che ha un Quagliarella e che sembra non avere Defrel, che dopo l’exploit contro il Napoli un girone fa appare quasi svogliato, o comunque inadatto alle richieste di Giampaolo. Probabilmente tenere Kownacki e cedere l’ex Roma potrebbe essere la soluzione migliore, ma è palese che tra i due, in prospettiva, ha molto più senso che sia il polacco ad andare via per sei mesi, per poi tornare alla base.
Intervenire a centrocampo, allo stato attuale delle cose, non è facile. Nessuna squadra smonta la propria spina dorsale a gennaio, così come non lo farà la Sampdoria, che di innesti titolari non ritengo opportuno ne vadano inseriti in mediana. L’assenza di Linetty forse inizia a pesare, soprattutto perché Jankto, dopo la buona prestazione in Coppa Italia, insieme con Praet ha giocato una partita non proprio perfetta, impreziosita anche dal gol sbagliato di cui abbiamo parlato poc’anzi. Nelle dinamiche tattiche, però, se per Giampaolo inserire un giocatore nuovo a centrocampo in estate significa attendere mesi, figurarsi in inverno: a ragion veduta, aggiungerei. Per questo l’unico grande acquisto dovrebbe rappresentare un buon rincalzo o, altrimenti, un acquisto di lusso, che però difficilmente si può concretizzare in così pochi giorni. La speranza è che Gabbiadini non sia l’unico acquisto, perché a questa squadra, in vista di un girone di ritorno importante più di quello d’andata, serve qualcos’altro. Partendo dalla risoluzione delle “grane” Tonelli e Sala, che non hanno un futuro certo in blucerchiato nel breve e nel lungo periodo.